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Sergio Marchionne, il dolore di Gabetti, l'uomo che lo portò alla Fiat: "Faticava molto"

Giulio Bucchi
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È l'uomo che ha convinto Sergio Marchionne a trasferirsi in Fiat. Oggi Gianluigi Gabetti, 94enne storico braccio destro di Gianni Agnelli al Lingotto, si dice "tristissimo" per la morte del manager, collega e amico di una vita. "In Fiat avevano in mente un altro candidato. Io insistetti. Ci fu un primo incontro e fu lui a sollevare i dubbi nei confronti dell'azienda. Poi si persuase per il bene di tutti e per il bene suo", spiega Gabetti in una commovente intervista a Repubblica. Ma più del professionista, a colpirlo è stato sempre l'uomo, come quando "l'avevamo invitato nella nostra casa di campagna a Murazzano e lui arrivò con il barbecue". Un "entusiasta della vita" che riversava la sua energia inesauribile anche sulla Fiat: "La sua capacità di lavoro era mostruosa. Con i dipendenti aveva un rapporto diretto e schietto, ma non era uno che teneva la gente sotto controllo. La sola differenza che faceva era tra chi voleva lavorare e chi no. Lui faticava molto e faceva pagare anche agli altri la fatica: ma i benefici che ne scaturivano erano parte essenziale della sua leadership. Rispettava le opinioni di tutti. Ecco in questo caso parlerei davvero di umiltà, sapeva offrirsi agli altri. Senza essere mai indiscreto".

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