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Papa Francesco e i migranti, il cardinale Arinze lo sfida: "Quanti ne potete ospitare? Aiutiamoli a casa loro"

Giulio Bucchi
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Anche "il Papa Nero" contro la retorica dell'accoglienza celebrata da Papa Francesco. Il cardinale Francis Arinze, nigeriano e già prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in Vaticano, intervistato dall'inglese Catholic Herald ha ammonito la Chiesa e l'Occidente: "Non illudete i giovani, in Europa i soldi non crescono sugli alberi. L'Europa e l'America possono essere di grande aiuto non incoraggiando i giovani ad arrivare come se in Europa trovassero il paradiso, un posto dove i soldi crescono sugli alberi, ma aiutando i loro Paesi".  Leggi anche: "Cosa non avete capito". Palombelli avverte Pd e Bergoglio: perché Salvini ha l'Italia in mano "Ogni governo - ha proseguito l'87enne porporato - deve capire quante persone può accogliere. Non solo l'ingresso ma l'alloggio, il lavoro, la famiglia, l'inserimento culturale". Accoglienza, insomma, per essere tale deve trasformarsi in integrazione e non in semplice sfruttamento.  Il cardinale sostiene che i Paesi che perdono i loro giovani stanno perdendo persone che potrebbero costruire il futuro di quella Nazione. Nel 1967 è Arinze è diventato un profugo durante la guerra civile nigeriana e ne ha tratto una lezione: "È meglio che una persona resti nella propria terra – paese, città, area – e lavori lì. In generale, non possiamo negare a una persona il diritto di cercare un'altra area in cui avrà più pace, o anche più istruzione, cultura o opportunità economiche". Ma sui migranti tutti si devono interrogare: "Qual è il loro futuro: lavoro, vita familiare, cultura, religione? Pensate a tutto questo, sono le considerazioni da fare quando citiamo la parola migrante. Dobbiamo comunque ringraziare chi è gentile con i migranti, chi li accoglie. È l'insegnamento di Cristo, secondo la Bibbia. Senza perdere di vista le precedenti considerazioni".

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