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Pietro Senaldi contro la sardina Santori: "Chi mi ricorda la vostra piazza". Altra sciagura italiana?

Giulio Bucchi
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"Questa piazza mi ricorda quella grillina": il direttore di Libero Pietro Senaldi "battezza" così a DiMartedì Mattia Santori e il movimento delle sardine, nato giovedì scorso a Bologna ed esportato velocemente in molte altre città, da Modena a Firenze, per dare voce ai giovani che non si riconoscono in Matteo Salvini. I toni sono ironici, ma alcuni organizzatori nascondono nel loro recentissimo passato prese di posizioni violente contro il leader della Lega. Non solo. Leggi anche: "Ma vi pare normale?". La sardina Santori sente Salvini e perde il controllo Alla presunta "apartiticità" della mobilitazione molti contrappongono le simpatie politiche (spesso per il Pd) di chi ha iniziato a muovere tutta la macchina, magari con il supporto della Cgil come a Modena lunedì scorso. "Non mi stupiscono le persone che scendono in piazza, saranno 20 milioni gli italiani che detestano Salvini - ironizza Salvini -. Anche i grillini avevano un progetto contro, quando sono usciti dalla piazza e sono andati in Parlamento, l'Italia non ne ha beneficiato". Santori, in collegamento con Giovanni Floris, replica: "Venga a Rimini (dove si terrà un'altra manifestazione delle sardine) e vediamo chi ha ragione". Risposta secca del direttore: "Verrei se avessi tempo da perdere". "Ormai siamo amici - sorride Santori al secondo confronto tv in poche ore con Senaldi -, vedo più lui di mia mamma". 

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