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Nicolo Porro contro i magistrati: "Politici incapaci e loro decidono. La gente spaventata preferisce non fare"

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Dalle colonne de Il Giornale, di cui è vicedirettore, Nicola Porro ritorna sulla annosa questione della deriva giudiziaria di cui è vittima il nostro Paese, in quanto "viviamo in una repubblica giudiziaria fondata sul lavoro di una parte di magistratura più attiva". Una "classe politica imbarazzante" - continua Porro- ha lasciato campo libero al potere giudiziario, sempre più in grado di condizionare la vita politica italiana. Il riferimento più recente è alle dichiarazioni di Luigi Di Maio. Infatti, il capo politico dei 5 stelle ha invocato un'azione della magistratura in relazione ai parlamentari grillini transitati verso la Lega. Ma le prove di invasività della magistratura non finiscono qui. Leggi anche: Nicola Porro, notizie riservate: "Salvini e Meloni saranno fatti fuori dai pm" Porro passa in rassegna alcuni temi di stretta attualità che proverebbero un eccessivo attivismo della magistratura, a cui la politica acconsente. Innanzitutto il governo Conte vorrebbe assegnare un maggior potere ai magistrati per combattere l'evasione fiscale; poi il coinvolgimento della procura nella crisi industriale dell'Ilva; e infine la giustizia ad orologeria abbattutasi su Renzi e Salvini "quando alzano un po' la testa". Il ragionamento finale di Porro allarga l'orizzonte e si rivolge ad "una società impaurita (da questa magistratura) che preferisce non fare piuttosto che procedere".

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