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Roberto Maroni avvisa Salvini: "Ha ragione Bossi, al Nord ora c'è scontento". E la Meloni ne approfitta?

Caterina Spinelli
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L'intervista di Gad Lerner a Umberto Bossi arriva come un fulmine a ciel sereno sulla Lega di Matteo Salvini. Il fondatore ha infatti bacchettato il leader per il troppo "nazionalismo" e il rischio di mettere da parte le regioni del Nord, concedendo a Giorgia Meloni una via preferenziale. Una dichiarazione che ha visto la replica di Salvini "pronto ad andare avanti, perché i numeri mi danno ragione". Eppure nel Carroccio sono in parecchi ad avvisare il capo. Leggi anche: Matteo Salvini archivia Umberto Bossi: "La Lega nazionalistica è un errore? I numeri lo smentiscono" Tra questi spunta anche lui, Roberto Maroni. Il cofondatore, ex segretario della Lega e apripista di Salvini segretario, oggi battitore libero, argomenta: "Bossi sbaglia ad attaccare Salvini, che sta facendo un lavoro straordinario tra mille difficoltà e che io sostengo - riporta il Giornale -. Detto questo, ha ragione quando parla dello scontento del Nord, ma oggi non c'è nessuno in grado di raccogliere l'invito di Bossi a mobilitarsi. L'occasione per nuovi equilibri potrebbero essere le elezioni per il sindaco di Milano del 2021, perché quello è il luogo in cui il Nord torna al centro. Milano è un palcoscenico perché vuol dire anche rapporto con Roma e con l'Europa". Più pesante il commento di Gianni Fava: "Ha ragione Bossi, la vittoria per la Lega era a portata di mano. Bastava parlare dei temi che stanno a cuore alla gente". Eppure i sondaggi dicono altro: parlano di una Lega primo partito e questo non si può che imputare a Salvini.

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