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Servizio Pubblico, Santoro: "Caro Silvio, domani è un altro giorno"

Michele Santoro

Il "teletribuno" parla dopo la decadenza di Silvio. Si mette nei panni di un elettore di centrodestra e spara: "Andremo avanti senza di te perché domani è un altro giorno"

Ignazio Stagno
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"Caro Silvio ce la faremo anche senza di te, perchè domani è un altro giorno". Dopo la decadenza di Silvio Berlusconi, arriva puntuale il sermone di Michele Santoro dal suo pulpito di Servizio Pubblico. Il "teletribuno" si immedesima in un elettore di centrodestra e parla direttamente al Cav: "Caro Silvio sono un elettore di destra ma lasciamo stastare le immagini di Churchill e della Thatcher che parlano di golpe perchè si è scelto il voto segreto o il voto palese. Io non marcio su Roma, non grido al colpo di Stato per questi motivi. Tu mi hai deluso caro Silvio". "Come Checco Zalone" - Poi Santoro cita pure Zalone: "Io come Checco  ho creduto in te pensavo che fossimo diventati tutti ricchi. E non sono venuto in piazza perchè preferivo stare a casa. Tu vai avanti con il tuo Dudù e con la tua Pascale, mentre io resto qui con Equitalia a combattere giorno per giorno". Poi il "forzista-Santoro" saluta il Cav decaduto: "Io caro Silvio riuscirò a votare anche senza di te. Lo farò anche se mi toglierai di torno quel rompic... di Renzi, lo farò anche se tu uscirai dall'euro". "Domani è un altro giorno" -  Infine arriva l'epitaffio: "Silvio io sono un tuo elettore ma riuscirò ad andare avanti perchè credo che con te decaduto una nuova alba dorata sta per arrivare all'orizzonte. Tu sei Clark Gable in "Via col vento". Io invece sono Rossella che resta qui perchè domani caro Silvio anche seza di te è comunque un altro giorno". Ma Santoro si scorda che forse lui senza Silvio a fare da "nemico numero uno", rischia di andare a picco dopo vent'anni di fedele militanza anti-Cav. 

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