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Trucchi a cinque stelleper non pagare i contributi

Angelo Tofalo, quello del "boia chi molla", non paga l'Inps ai collaboratori. E non è solo lui

Nicoletta Orlandi Posti
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Sostiene Vito Crimi, senatore del Movimento Cinque Stelle, che «le accuse del quotidiano (Il Mattino di Napoli, ndr) , sono false e pretestuose». Può darsi. Però a leggere i dettagli dell'inchiesta, incrociandoli con i fatti, viene da pensare la storia dei portaborse pentastellati «tarocchi» non è del tutto campata in aria.  «Tutti i contratti dei nostri collaboratori sono regolarmente depositati presso gli uffici di presidenza del Senato», afferma Crimi, «non sono state costituite “ditte individuali”, bensì in alcuni casi assunzioni dirette a tempo determinato, legate alla durata del mandato dei senatori, con le mansioni di collaboratori parlamentari e con tutte le tutele contrattuali previste da contratti nazionali, in altri casi rapporti di consulenza e/o collaborazione, in funzione delle esigenze dei singoli senatori e dei profili professionali dei collaboratori», afferma il senatore che ha ricoperto a inizio legislatura l'incarico di capogruppo M5s a palazzo Madama. Sin qui la difesa. L'offesa, anzi l'affondo secondo quanto ricostruito dal Mattino, racconta di un'altra storia. Secondo il quotidiano di Napoli  la metà dei parlamentari campani avrebbe fatto ricorso ad escamotage per sistemare i collaboratori. «Che restituiscono, è vero, parte dello stipendio e dei rimborsi, come evidenziato nel sito tirendiconto.it», spiega nel suo articolo Fulvio Scarlata, «ma utilizzano qualche escamotage per il pagamento dei contributi Inps ai propri collaboratori parlamentari e ai propri consulenti: alcuni “cittadini” non risultano aver pagato alcun contributo previdenziale, altri hanno inventato il sistema della ditta individuale». «Innocenti evasioni» o trucchi degni della prima Repubblica? Un po' l'una e l'altra cosa. più originale è l'uomo del «boia chi molla», Angelo Tofalo. «Nel suo rendiconto presentato sul sito M5S», spiega il Mattino, «l'esponente grillino è preciso nel documentare quanta parte del proprio stipendio ha restituito. Per i collaboratori, tuttavia, ha inventato un sistema tutto suo: ha infatti creato la ditta individuale Tofalo Angelo con indirizzo in Pellezzano. Tipo di azienda: A1: azienda con una sola posizione, senza unità operative, non autorizzata all'accentramento contributivo, per attività dei partiti». Due assunzioni, con contratto part time, ma a tempo indeterminato in modo da godere delle agevolazioni della legge 407 del 1990 che prevede, per soggetti disoccupati da più di 24 mesi residenti nelle regioni del Mezzogiorno, l'esenzione totale dal pagamento dei contributi previdenziali, contributi che vengono coperti dall'Inps, cioè da tutti. Sistema spinto all'esasperazione, ma non isolato visto che anche il capogruppo alla Camera, Alessio Villarosa, è ricorso allo stesso «escamotage» per ottenere le stesse agevolazioni contributive, assumendo due collaboratori in qualità di operai, sempre a spese dei contribuenti. Un metodo, evidentemente, non condiviso dagli altri esponenti dei cinquestelle campani se Silvia Giordano, Girolamo Pisano, Carlo Sibilia, Andrea Cioffi, Vilma Moronese, Sergio Puglia e Bartolomeo Pepe hanno scelto la via «normale»: hanno assunto collaboratori parlamentari, full time e a tempo determinato. di Enrico Paoli

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