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Viva Solenghi che s'incazza contro la Germania

 Tullio Solenghi su Facebook contro la Germania

Francesco Specchia
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Da oggi Tullio Solenghi è nel nostro Pantheon, un gradino sopra De Gasperi e uno sotto Totò.

Da oggi siamo tutti Solenghi che, dal suo profilo Facebook, con un video, ci offre la verità sulla tenace stronzaggine dei governanti e delle banche tedesche (non di tutti i tedeschi, solo quelli che comandano) a non concedere alcun aiuto -che si tratti di Coronabond o di Mes senza vincoli- ai noi povericristi del Sud Europa. Oddio, magari il comico un tantino esagera nel ricordare “come i Tedeschi hanno inciso negli ultimi 100 anni di storia. Hanno provocato la 1a guerra mondiale, la 2a guerra mondiale, sterminato 6milioni di ebrei nelle camere a gas e ancora oggi hanno un’arroganza spietata, ancora oggi si sentono superiori. Se poi il paziente zero fosse davvero tedesco, i coglioni ti girano ancora di più…”. E, da qui, eccolo beccarsi le sberle della sinistra, di testate come Next, o Il Fatto Quotidiano che di fatto lo trattano come i tedeschi trattano noi. O forse no. Forse Solenghi non esagera.

Forse il comico ha usato il piumino di cipria, invece della pistola immersa negli spaghetti che Der Spiegel mise gentilmente in copertina per darci dei mafiosi. Ha solo ricordato che “se dopo la 2a guerra mondiale la comunità internazionale avesse ragionato con la loro arroganza, facendo risarcire loro tutti i danni di guerra, adesso i tedeschi vivrebbero nelle bidonville”. Ed è vero: se si rievoca la cancellazione del 50% dei debiti di guerra alla Conferenza di Londra del 1953, e il successivo mancato pagamento di Kohl all’alba della riunificazione, si capirà che Solenghi non fa altro che citare l’ex ministro degli Esteri tedesco Fischer quando criticò la sua cancelliera Merkel la quale continuava a sforare le regole del surplus commerciale fottendosene dell’Europa, e ricevendo solidarietà dagli italiani e -pazzesco- dai greci.

Oggi siamo immersi nell’emergenza pandemia, i morti che affollano gli obitori. E osservare dalla Ue la Von Der Leyen che chiede tempo sugli aiuti europei perché, probabilmente, deve chiedere lumi alla Merkel e al presidente della Bundesnank Weidmann; be’, ti rende chiara l’idea di quanto i tedeschi disprezzino i principi Ue di convergenza economica e la coesione sociale (verso il basso); tendano a sostituirsi a quasi tutti gli organi istituzionali comunitari; e, in sostanza si facciano, come sempre, i cazzi loro. Come minimo, oggi, siamo tutti Tullio Solenghi…

 

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