Già, Michela Murgia evidentemente è convinta che per lei il lockdown non valga. La scrittrice comunista, che si è distinta nel recente passato per essersi spesa nell'elogio del coronavirus che trasfomra le città in posti più vivibili e senza traffico, si è sfogata su Facebook: "Ho rischiato 400 euro di multa perché un carabiniere ha trovato irritante la poca normalità ancora non vietata". Che è successo? Presto detto: "La foto che vedete l’ho scattata sabato a Roma in piazza san Cosimato, davanti al mercato rionale. Tra di noi c’è più di un metro e tutte indossiamo le mascherine pur essendo all’aperto", sottolinea la scrittrice riferendosi allo scatto incriminato.
Michela Murgia a L'Assedio: "Coronavirus? Spero che duri ancora un po', città più vivibili"
Un clamoroso scivolone, quello della scrittrice Michela Murgia, nemica giurata di Matteo Salvini e sovranisti. Una gaffe..."Il mercato rionale era la seconda e ultima tappa della mia spesa settimanale. Tornavo dal supermercato, ma il fresco vegetale quando posso non lo prendo dalla grande distribuzione; preferisco logorarmi la pazienza in un’altra fila e far lavorare un piccolo commerciante. Davanti al mercato ho incontrato tre amiche, una delle quali intelligentemente ha detto: non facciamo la fila in quattro, ditemi cosa volete e entro solo io. In tre ci spostiamo dalla fila e attendiamo, mantenendo le distanze", ha aggiunto.
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Suona davvero un po' strano, in questo periodo di quarantena, sfogliare un saggio che inneggia alla partecipazione d...È lì che io dico: facciamoci una foto ed è in quel momento che un carabiniere che andava verso la macchina di servizio mi passa accanto e senza fermarsi mi ingiunge: Signora, basta, non mi pare il caso di fare foto. Ha detto proprio così: non mi pare il caso. Perché? C’è una legge che vieta le foto al mercato? Non risponde e va via, ma torna subito con due colleghi, che guardano inquisitori i nostri carrellini pieni. Se avete finito di fare la spesa tornate a casa. Stiamo aspettando un’amica con la frutta. Ah, un’amica. Esatto, eccola lì, guardi. L'amica in effetti arriva con il carrello pieno delle nostre ordinazioni e ce le distribuisce sotto l’occhio sospettoso delle forze dell’ordine. A me toccano 4 banane. Solo 4 banane?, mi chiede nervoso quello che a occhio è il brigadiere. Sì, mi bastano, gli dico guardandolo in faccia. Non c’è materia per elevarmi la contravvenzione, ciò nonostante dice: Adesso andate via o dobbiamo farvi il verbale". Infine, conclude: Siamo andate via, ma io mi porto addosso la rabbia e la certezza di aver rischiato 400 euro di multa solo perché dopo un mese di lockdown un carabiniere ha trovato irritante persino la poca normalità che ancora non è vietata". Eppure, tecnicamente, in lockdown non si dovrebbe stare in strada a scattarsi fotografie. O si tratta di un'assoluta necessità?