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Silvia Romano, Maria Giovanna Maglie: "È un esempio da evitare, irretita da ong che l'ha lasciata sola"

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Silvia Romano è tornata a casa dopo 18 mesi di prigionia in Somalia, scaturiti dal rapimento avvenuto in Kenya. Il suo rientro è stato accompagnato da un fiume di polemiche, in particolare sulla ragazza utilizzata come strumento di propaganda dai terroristi ma anche dal governo Conte. Silvia è tornata convertita all’Islam, dice di sua spontanea volontà, ma intanto il dibattito nell’opinione pubblica è molto acceso. Non solo si discute sulla trasformazione della 25enne milanese e sui 4 milioni di riscatto pagato, ma anche sulle ong in generale. “Silvia è partita da sola per andare a sostenere progetti per l’infanzia in Africa, al servizio di bimbi orfani. Donna, ragazza appena laureata, un esempio per i nostri ragazzi”, ha commentato Fabio Rampelli, vicepresidente alla Camera di FdI. Non è affatto d’accordo Maria Giovanna Maglie: “Andare sia pure per una buona causa in zone pericolose irretiti da ong che ti lasciano solo, poi tu vivi un’avventura orribile, lo Stato spende soldi, rischia vite e peggiora il livello di sicurezza di tutti i cittadini in quelle zone, è un esempio da evitare”. 

 

 

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