Pugno di ferro

L'Aria che tira, Silvia Sardone picchia duro: "Soltanto i porti chiusi". L'errore con cui Luciana Lamorgese condanna l'Italia

"In 24 ore sono sbarcate più di 2mila persone e considerate che da inizio anno a oggi il numero è di 13mila nuovi sbarcati contro i 4mila dell'anno scorso e contro i mille di quando era ministro Matteo Salvini": con questi dati Silvia Sardone della Lega dimostra quanto stia diventando serio il problema immigrazione nel nostro Paese, soprattutto negli ultimi mesi. Ospite a L'Aria che tira su La7, la Sardone ha spiegato: "Che ci sia qualcosa che non va mi pare chiaro. Vorrei che l'Italia si comportasse come la Spagna o la Francia, che rivendicasse una politica che tutela i propri confini. C'è qualcosa che è cambiato nei numeri da quando Matteo Salvini non è più ministro dell'Interno".

 

 

 

"La Lega cosa propone? Torniamo ai porti chiusi? Tra l'altro proprio oggi le Ong torneranno alla loro attività di soccorso", le ha chiesto il conduttore della trasmissione, Francesco Magnani. L'esponente del Carroccio allora ha rincarato la dose sottolineando: "In nessun altro Paese ci sono i numeri che abbiamo in Italia. Ci sarebbero diverse strategie che potremmo mettere in campo, non prendiamoci in giro".

 

 

 

Secondo Silvia Sardone, per esempio, sarebbe sbagliato replicare il patto di Malta, come proposto dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese: "Quando sento parlare della soluzione 'accordo di Malta', io ricordo che solo quattro Paesi hanno poi effettivamente aderito al patto, che quindi è stato un flop. E' chiaro che la politica deve essere quella dei porti chiusi. Nessuno vuole i morti in mare e per non averli basta non farli partire".