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Toni Capuozzo, "il relitto fotografato a Kramatorsk": i dubbi sulla strage alla stazione

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Toni Capuozzo ha pubblicato diversi post su Facebook riguardanti quanto accaduto alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, dove il bilancio delle vittime è salito a 50, con più di 100 feriti. Innanzitutto il giornalista si è posto delle domande: “Quella più logica - perché? - è sepolta dalla follia della guerra. La seconda domanda - chi è stato? - ha una risposta, se confidiamo nella lealtà di quella che non è una parte terza, nel conflitto. La Nato sa, perché monitora tutti i lanci di missili e dunque sa da dove è partito”.

 

 

Successivamente Capuozzo ha riportato alcuni lanci del Corriere della Sera sulla strage di Kramatorsk: “Non è ancora chiaro quale tipo di proiettili abbia colpito la stazione. Potrebbe trattarsi di un missile Iskander, in dotazione ai russi; oppure un Tochka-U che è principalmente in dotazione agli ucraini. Mosca aveva dichiarato di aver attaccato ‘con missili di precisione’ tre stazioni nel Donbass. Ma dopo l’emergere della strage ha negato la paternità dell’attacco a Kramatorsk”.

 

 

Poi il focus sul missili Tochka-U, di concezione sovietica: “A questa categoria sembra appartenere il ‘relitto’ fotografato a Kramatorsk. Sono stati ufficialmente dismessi dall’esercito russo nel 2020. Ma secondo alcuni analisti militari negli arsenali di Mosca ce ne sono ancora alcuni esemplari riattivati proprio in occasione della guerra in Ucraina.  Alcune immagini relative a esercitazioni militari del febbraio scorso confermano l’uso dei Tochka da parte dei russi”.

 

 

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