Sempre loro

Marco Travaglio, "non toccarmi putiniano di me***": fuori controllo in prima pagina

“Non t’azzardare a toccarmi putiniano di mmerda…”, recita l’ultima vignetta disegnata da Mannelli per la prima pagina del Fatto Quotidiano. Alla sua destra l’editoriale di Marco Travaglio, che ha scelto come suo bersaglio Massimo Gramellini, “colpevole” di aver toccato un “eletto” del Fatto, ovvero il professor Alessandro Orsini, ormai onnipresente in televisione a fare i suoi show di basso livello sull’invasione russa in Ucraina.

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In particolare Travaglio ha attaccato Gramellini per aver dato del “paraculo” a Orsini, che l’altra sera a Cartabianca ha dichiarato: “Io sono antifascista, nessuno nessuno è più antifascista di me, eppure mio nonno durante il fascismo ha avuto una vita felice”. La ricostruzione del direttore del Fatto è differente: “Purtroppo Orsini non l’ha mai detto. Ha detto che per un bambino è meglio vivere sotto una dittatura che morire sotto le bombe: infatti suo nonno, da bambino, fu felice nei primi anni del fascismo, che iniziò le sue guerre quando era già adulto”.

 


 

“Solo un imbecille o un paraculo - è l’attacco di Travaglio - potrebbe vedere in questa indiscutibile ovvietà una riabilitazione del fascismo: infatti Gramellini l'ha vista. Purtroppo l'elmetto sugli occhi gli ha impedito di vedere un vero riabilitatore dei nazisti: Gramellini, che un mese fa su Rai3, pagato coi nostri soldi (diversamente da Orsini), sciolse un epinicio all'eroico comandante nazista del battaglione Azov, la simpatica milizia ucraina con le svastiche stilizzate che da 8 anni viene denunciata da Onu, Osce e Amnesty per crimini di guerra e torture nel Donbass ai danni dei civili russofoni”.