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Controcorrente, "suicidio politico": chi stronca Enrico Letta, come finirà dopo il 25 settembre

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"Nei giorni scorsi ho sentito i numeri al lotto, e io li ho giocati". Clemente Mastella, con la consueta perfida ironia di stampo vecchia Democrazia cristiana, bastona senza pietà Pd e centrosinistra. Ospite di Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, il leader dell'Udeur affronta "l'amico Gianni Cuperlo", esponente dem anche lui in collegamento con il talk show: "Settanta per cento al Pd, trenta per cento a Calenda. Poi cinquanta e cinquanta... Numeri al lotto anziché una programmazione seria rispetto a risvolti politici per risalire la china di queste enormi difficoltà che saranno accentuate a partire da settembre".

 

 

 

Ed Enrico Letta? "Non entro nel merito, credo sia un suicidio politico. Perché l'unica possibilità che aveva e l'unica opportunità era quella di realizzare una serie di condizioni tipo Ulivo". Tradotto: un campo largo che potesse tenere tutti dentro, da Azione e Italia Viva fino a Fratoianni, Sinistra e Verdi, passando ovviamente per il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Poi però ha scelto la linea dura con i grillini, rinfacciando lo sgarro insanabile della sfiducia di fatto al governo di Mario Draghi.

 

 

 



Non pago, è riuscito pure a tagliare i ponti con Calenda, spingendolo tra le braccia di Renzi in un (fantomatico) Terzo polo. Se il 25 settembre riuscirà a fare il miracolo, e rendere impossibile la vittoria in Parlamento del centrodestra, il segretario del Pd si ritroverà comunque costretto a dover dialogare in una posizione di necessità con tutti quegli alleati mancati. Dalla "non vittoria" di Bersani del 2013 alla Canossa di Letta, il passo, quasi 10 anni dopo, è brevissimo.

 

 

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