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Omnibus, Dario Fabbri: "Osservano e danno armi", ombra Usa sul voto italiano

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Come leggere il "pizzino" arrivato dagli Stati Uniti con tempismo sospetto, ossia il report sui finanziamenti a partiti e politici europei da parte della Russia di Vladimir Putin? Una vicenda in cui non è emerso alcun nome italiano, anche se Antony Blinken, segretario di Stato Usa, ha lasciato intendere che qualcosa, chissà, potrebbe ancora emergere.

La questione teneva banco ad Omnibus, la trasmissione di La7 condotta da Alessandra Sardoni, dove tra gli ospiti in studio c'era Dario Fabbri, direttore di Domino, volto che abbiamo iniziato a conoscere ed apprezzare con Enrico Mentana e gli speciali sulla guerra in Ucraina. "Per quanto ne sappiamo, la vicenda riguarda soprattutto quello che è successo nel 2014", premette.

Dunque la Sardoni chiede: "Ma perché non si può escludere che esca altro? Qualcosa potrebbe uscire dopo? La telefonata di Blinken intanto sterilizza l'ultima settimana di campagna elettorale facendo però aleggiare qualcosa...". E Fabbri spiega che "è proprio questo il punto: fate i bravi se potete. Nel senso: c'è qualcuno dall'altra parte dell'Oceano, senza nascondersi dietro a un dito, che osserva e dà forse, chissà, delle armi anche per screditare qualcuno, anche se non sappiamo nemmeno chi in questo momento", spiega.

"Senza nascondersi di nuovo dietro a un dito, a me pare evidente che qui il punto siano Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, non per i finanziamenti, di cui non c'è alcuna prova neanche lontanamente. La questione è politica: agli americani preme dire a chi guiderà o formerà il prossimo governo, ovvero Giorgia Meloni, che gli alleati della Meloni a loro non piacciono molto - sottolinea -. Perché hanno avuto trascorsi personali o di simpatia politica con Putin. A me pare talmente evidente che sia questo. Giorgia Meloni agli americani non dispiace in questo senso: non la conoscono fino in fondo, non hanno nei suoi confronti una posizione così specifica. In queste settimane alla Meloni è stato permesso molto di concedersi al pubblico americano. Non è un caso, non basta una telefonata per farlo", conclude Dario Fabbri, in un'analisi lucida e a tratti un poco inquietante.

Dario Fabbri a Omnibus, qui il video

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