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PiazzaPulita, Cappellini contro Meloni: "Quello che uccideva ragazzi innocenti..."

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Un rigurgito neo-fascista? "Sono cose che a Roma succedono da anni e che fanno orrore": Stefano Cappellini, firma di Repubblica, ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7 osserva con disgusto le foto dello striscione gigante pro-Mussolini alla vigilia del centesimo anniversario della Marcia su Roma. Tutto funzionale per attaccare, ovviamente, Giorgia Meloni

 

 

 

"Se c'è una cosa su cui la premier è inattaccabile perché non ha cambiato idea è proprio la sua visione della storia nazionale - sottolinea Cappellini -.  E' esattamente la stessa che aveva quando era una giovane dirigente giovanile del suo partito. Ho trovato inaccettabile la ricostruzione su fascismo e antifascismo che ha fatto. Ha citato l'antifascismo un sola volta, definendolo militante. Si riferiva a quello che uccideva ragazzi innocenti, come l'omicidio barbaro di Ramelli. Non ha mai citato il 25 aprile, che aveva citato persino La Russa insieme alla festa del Regno d'Italia...".   


"Destra democratica? Proprio no": guarda il video di Cappellini a Piazzapulita
 

"Ha parlato di destra democratica - prosegue Cappellini -. Ora, io non ho nessun dubbio che la Meloni non voglia riportare il fascismo in Italia e che ovviamente non c'entra nulla con quello striscione. Ma dire che la Meloni è cresciuta in una destra democratica è una totale mistificazione. Il Movimento sociale era dichiaratamente post-fascista e in alcuni casi neo-fascista, compreso Almirante. Avevano il motto riguardo al fascismo non rinnegare e non restaurare, da cui molti esponenti di Fratelli d'Italia non si sono discostati molto".

 

 

 

Solo un cenno al fatto che l'Msi ha fin dalla sua fondazione partecipato alle elezioni e al dibattito politico democratico, entrando incessantemente in Parlamento in ogni legislatura. La penna di Repubblica procede imperterrito: "Mettetevi nei panni di un ragazzino di 14 anni che ascolta la Meloni. Non ha mai sentito la parola Resistenza, sostituita dalla parola Risorgimento. Non ha mai sentito 25 aprile, Liberazione, il fascismo è stato messo nel mucchio dei totalitarismi...". "C'è una relativizzazione del fascismo, insomma", conclude Formigli, mentre Nunzia De Girolamo e Francesco Borgonovo protestano vivacemente.

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