Operazione-terrore

Bertinotti? Meloni come un mostro: "Destra feroce a tre teste"

"Pensare di esportare la guerra nel mondo in una guerra dei popoli ricchi contro i poveri e i migranti mi sembra un crimine e un errore": Fausto Bertinotti è intervenuto a L'Aria che tira, in collegamento con Myrta Merlino su La7. Parlando di Giorgia Meloni, ha detto: "Quando si va al governo si adotta una linea compatibile con la tua collocazione nel mondo e con le leggi. Poi non sarebbe la prima volta che programmi enunciati in campagna elettorale vengano rapidamente abbandonati in nome del realismo governativo".

 

 

 

Secondo l'ex presidente della Camera, "vincere è importante, ma pensare che vincendo si realizzi il proprio programma in questa crisi della politica e della democrazia è del tutto improbabile". A un certo punto la Merlino è intervenuta dicendo: "Lei in un pezzo scrive che questa è una destra feroce a tre teste, una atlantista, una reazionaria e una corporativa. Ce la spiega meglio?". "La prima testa è quella utilizzata in economia, una testa compatibilista, che sceglie il mercato e la compatibilità con l'Europa e la continuità col governo Draghi", ha cominciato Bertinotti.

 

 

 

"La seconda testa, che chiamo reazionaria, è quella che si vede alla prova adesso sui migranti, è quella che annuncia sfracelli sui diritti civili - ha proseguito l'ospite della Merlino -. La terza testa, quella che chiamo corporativa, la si vede per esempio con la proposta sulle pensioni. Questa complessità fa della destra italiana una forza che tende ad andare a un nuovo orizzonte, quello che possiamo chiamare neoconservatore".