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Vittorio Sgarbi inchioda Lagioia: "Cosa mi ha detto al telefono"

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Vittorio Sgarbi era al salone del libro di Torino quando Eugenia Roccella è stata zittita dai contestatori di sinistra. "Un ministro che pubblica un libro è un autore, quindi ha diritto di parlare al Salone del Libro" ha detto il sottosegretario alla Cultura e critico d'arte arrivato alla manifestazione torinese. Dove era presente anche il direttore Nicola Lagioia. "L'ho chiamato per chiedere come è andata. 'Bene, si sono arrabbiati tutti'", ha raccontato Sgarbi - secondo quanto riporta la Repubblica - lasciando così intendere che forse era quello l'obiettivo. 

 

 

Il critico d'arte comunque si è schierato dalla parte del direttore del Salone del libro ma anche dalla parte della Roccella: "È sbagliato non far parlare. Ieri ho chiamato Lagioia perché ho saputo che era mortificato da una signorina di nome Augusta Montaruli", ha continuato il sottosegretario. "Lagioia non doveva essere lì, come lui ha fatto, a garantire l'equidistanza e il dibattito fra due parti, perché la parte è una, quella del libro, che doveva essere libero, è questo che gli ha rimproverato, magari in modo un po' sguaiato Montaruli".

 

 

"Poi uno se vuole lo contesta ma che tu pensi che ci vuole un arbitro al posto dell'autore è un commissariamento", ha concluso Sgarbi. "Fai una cosa che è contro il principio che la libertà di opinione e la scrittura di un libro sono diritti primari. Quindi lui doveva semplicemente dire: adesso voi, anche se avete ragione, lasciate parlare la Roccella".

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