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Vincenzo De Luca replica a Elena Cecchettin: "Perché non mi sento in colpa"

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Vincenzo De Luca si smarca dall'opposizione che, dopo il fascismo, prende di mira il patriarcato. Nei giorni scorsi a sollevare il tema è stata Elena, sorella di Giulia Cecchettin. La ragazza, alla notizia dell'omicidio, ha attaccato la società. Per lei "quelli come Turetta non sono mostri, sono figli del patriarcato".

Da qui la replica del governatore della Campania ai microfoni de La Zanzara su Radio 24: "Io guardo con rispetto al dolore della famiglia. Se devo tradurre le considerazioni della sorella la metterei in questi termini: nelle famiglie ormai da troppi anni la funzione educativa è scomparsa, come nelle scuole. Il principio di autorità è saltato completamente, quello che ci chiama a una responsabilità non è la vicenda di questo delitto, ma è l’invito a padri e madri di fare i genitori e non dire sempre di si. A educare alla vita, ai valori fondamentali. La responsabilità è di questo criminale che, da quello che si legge, aveva preparato l’assassinio di questa ragazza. Non mi è sembrata una esplosione di ira". 

E ancora: "Non mi sento in colpa come maschio per la morte di Giulia. La responsabilità è individuale". Non manca poi la frecciata al nemico numero uno: la sua stessa leader. "Elly Schlein parla di patriarcato? No comment. Dobbiamo rendere efficaci le pene che ci sono, non aumentarle". 

 

 

Secondo l'esponente del Pd "abbiamo gente che fa il porco comodo e dopo 24 ore sta in mezzo alla strada". Motivo per cui serve "rendere efficaci le pene che ci sono. I parcheggiatori abusivi fanno quello che vogliono e poi dopo 24 ore sono già liberi; ragazzi che si rifiutano di far vedere la patente a un poliziotto. Siamo davanti a cose incredibili. Il principio di autorità è saltato. Rendiamo vere e certe le pene, questo più efficace che operazioni propagandistiche che aumentano per cento le pene".

 

 

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