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Chiara Ferragni, atti della Gdf ai pm di Milano: verso l'iscrizione per truffa

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Si mette male per Chiara Ferragni. La Guardia di finanza di Milano ha inviato al procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco una annotazione, sull'affare pandoro Balocco-Ferragni, che sembra far cambiare le carte in tavolo sulla vicenda e che potrebbero presto portare a ipotizzare il reato di truffa. 

Da quanto si apprende dalle agenzie di stampa, sono stati consegnati più allegati rispetto alla vendita dei pandoro e partendo da quanto già acquisito dall’Antitrust si sono valorizzati alcuni aspetti già emersi nelle carte del Garante, inoltre sono state acquisite le mail tra il gruppo dolciario e l’imprenditrice digitale che presenterebbero degli aspetti che hanno catturato l’attenzione degli inquirenti.

Aspetti su cui ora la procura di Milano dovrà trarre le sue conclusioni: se inizialmente il reato di truffa era stato "scartato", ora gli elementi raccolti sembrerebbero avallare questa ipotesi di reato. 

L’inchiesta sul "Pandoro Pink Christmas" griffato Ferragni rischia di costare molto alla influencer già multata dall’Antitrust per un milione di euro per pubblicità ingannevole. Si tratta del contratto più controverso anche se sono altri due i fronti aperti: il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Gdf sta facendo accertamenti anche sull’operazione relativa alle uova pasquali di Dolci Preziosi e sulla bambola Trudi a sua immagine e somiglianza i cui ricavi sono stati impiegati nella lotta contro il cyberbullismo.

Già nelle prossime ore il fascicolo sul caso Balocco- Ferragni potrebbe non essere più contro ignoti. Inoltre alcune delle procure che avevano aperto un fascicolo dopo l’esposto del Codacons si sono rivolte all’aggiunto Eugenio Fusco per trasmettere le carte a Milano che potrebbe essere la procura competente sul caso.

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