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Papa Francesco a Che Tempo Che Fa: "Contro i migranti c'è crudeltà"

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Papa Francesco è tornato a Che Tempo Che Fa. Nonostante il trasloco di Fabio Fazio sul canale 9, il Pontefice ha deciso di "seguirlo". D'altronde il Santo Padre era già stato ospite del programma, nel febbraio del 2022, quando la trasmissione andava in onda su Rai 3. "Come sto? - esordisce Bergoglio alle domande di Fazio -. Mi viene da dire che sono ancora vivo. Le dimissioni sono una possibilità aperta a tutti i Papi, ma per il momento non è al centro dei miei pensieri".

Il pensiero a quel punto va subito alle guerre. Tanti gli appelli del Santo Padre per fermare i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e ancora una volta ribadisce: "Pensiamo a cosa significa una guerra... dove muoiono ragazzi, giovani, figli". Poi amareggiato, aggiunge: "É difficile fare la pace. Non so perché ma è così. La speranza non delude, dobbiamo aggrapparci a questa. Siamo noi a creare delle delusioni criminali. Tutti i giorni mi collego con la parrocchia di Gaza e mi dicono le cose terribili che succedono".  E ancora: "È vero che è rischioso fare la pace, ma è più rischioso fare la guerra. Queste due guerre non sono vicine a noi, ma le sentiamo. Perché allora non possiamo fare la pace? Diciamolo: dietro le guerre c'è il commercio delle armi". Incalzato da Fazio, Bergoglio elenca alcune motivazioni che spingono gli uomini a fare la guerra. Tra queste ci sono "il patriottismo, l'interesse economico...". Tutti fattori che scatenano i conflitti. A pagarne le conseguenze "i bambini. Loro hanno il diritto di sorridere, noi glielo togliamo, è criminale. È una condanna a morte".

"Da dove arriva il male?", chiede il conduttore mentre il Papa non attende a rispondere: "Dal nostro cuore, noi abbiamo la possibilità di scegliere. L'uomo è libero, a volte è vero che è condizionato, ma il cuore dell'uomo è libero. In ogni caso il perdono è per tutti. Dio perdona sempre. Il problema? Siamo noi che siamo stanchi di chiedere perdono. Abbiamo paura di chiedere perdono". E sulla punizione, Bergoglio aggiunge: "Il Signore castiga con amore, è una mamma o un papà che ha più dolore nelle mani che un bambino ha dolore nel sedere. Dio ci castiga accarezzandoci, ci mette nelle difficoltà della vita per pensare alle cose brutte che abbiamo fatto. I fabbricatori di armi sono fabbricatori di morti e il Signore è loro vicino per portali a un cambio di vita". 

Per il Pontefice "una Chiesa accoglie e non punisce. Ha questa dimensione cordiale: tutti a casa, tutti dentro. Questo è l'invito del Signore. Il problema è quando noi facciamo delle selezioni". Proprio in riferimento a questo, Fazio chiede se a volte si senta solo di fronte alla Curia romana, come sulle benedizioni delle coppie gay: "Il Signore benedice tutti, poi le persone devono entrare in colloquio con la benedizione. È questo il lavoro pastorale della Chiesa, è il lavoro dei professori". Poi quella che il Papa definisce "una confessione": "In questi 54 anni ho negato una sola volta il perdono per l'ipocrisia della persona. Bisogna perdonare sempre". 

"Migranti? Contro di loro c'è crudeltà - sostiene Francesco -, da parte di una mafia che li sfrutta e li tortura. Sono trattati tante volte come cose. Penso alla tragedia di Cutro. Ognuno ha il diritto di rimanere nel proprio paese e di migrare, vanno rispettati entrambi. Non chiudete le porte, per favore. Molti Paesi non fanno figli, l'immigrazione gestita bene potrebb¹e aiutare".

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