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Pedretti, Capezzone contro il "metodo Lucarelli": "Mi fa schifo"

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"Noi qui stasera convocati da te siamo persone pubbliche, abituate in qualche modo a salire su un ring, a assere esposti, sappiamo che puoi dare un colpo, puoi riceverlo, è parte della tua vita... Ma se tu trascini sul ring, senza la sua volontà, una persona che non è un pugile professionista e colpisci, colpisci, colpisci, questo è un metodo": Daniele Capezzone lo ha detto nello studio di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca su Rete 4, in riferimento al caso della ristoratrice Giovanna Pedretti, trovata senza vita a Sant'Angelo Lodigiano. La donna, 59 anni, era finita nella bufera per una recensione al suo locale. falsa secondo qualcuno. I primi a sollevare dei dubbi sulla veridicità dei fatti sono stati Selvaggia Lucarelli e il suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli.  

Il direttore editoriale di Libero ha spiegato che questo "metodo" sarebbe stato applicato diverse volte anche in passato: "È accaduto per questa signora, è accaduto per il ragazzo con la gamba divorata da uno squalo. Stava intubato, in rianimazione, riaccende il telefono e trova una tempesta di fango scatenata da Lucarelli. Io non elevo alcun tipo di accusa giuridica nei confronti della Lucarelli, non è questione giuridica, ma dal punto di vista personale e morale questo metodo mi fa schifo". 

 

 

 

Diversa l'opinione del direttore dell'Unità Piero Sansonetti sulla Lucarelli: "Non ha fatto lei il post, l'ha fatto il suo fidanzato, lei credo si sia limitata a dare un like, ma non poteva assolutamente prevedere quello che è successo. Io starei molto attento a non fare con la Lucarelli e il suo compagno, che peraltro non è un uomo pubblico, la stessa cosa. I giornali spesso fanno molto peggio".  

 

 

 

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