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Giuliano Ferrara contro Repubblica: "Scontro con Meloni? Giochi da bimbi viziati"

venerdì 26 gennaio 2024

2' di lettura

Giuliano Ferrara non dà corda alla lagna di Repubblica contro il governo Meloni. Negli ultimi giorni, come è noto, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari ha usato una normalissima nota di partito interna di FdI per dichiarare guerra al premier. Il tutto in uno scontro ben più ampio tra l'esecutivo e John Elkann che attraverso il suo giornale ha accusato il governo di "svendere il Paese".

E l'Elefantino su il Foglio dà una lezione epica a Molinari e alle penne di Repubblica che si son date un gran da fare per insultare il premier a suon di "muta di cani". A questo punto ecco le parole pesanti di Giuliano Ferrara: "L’argomento è decisamente debole: chi ha un editore padrone è un servo, appartiene a un’ideale struttura Delta che fa i bassi servizi per lui. Per noi fate una doverosa eccezione, io libero tu schiavo, e il comitato di redazione applaude e santifica. Struttura Delta: anche l’immaginazione può essere peggio della malattia, almeno per i fissati".

E ancora: "L’allarme antifascista contro la mainstream Meloni che l’Economist, sempre un giornale con una partecipazione determinante di Elkann, segnala come colei contro la quale i pregiudizi dei liberal erano esagerati, visto come si comporta (lo ha registrato in questi mesi il giornaletto berlusconian-fascista su cui abbiamo il privilegio di scrivere), sa di manganello all’incontrario dopo il bavaglio a Calenda. In realtà sono giochi di ragazzini o bambini viziati". Parole pesanti che però sottolineano quanto sia ormai una "fissazione" quella di Repubblica nel dover avere un nemico dichiarato, ovvero il premier Giorgia Meloni e il suo governo.

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Poi sottolinea l'approccio degli Elkann e quello di Berlusconi nel rapporto tra politica e media: "All’influenza politica gli Agnelli-Elkann un tantino qualche volta ci pensano anche loro, e la storia d’Italia lungo il secolo scorso e oltre ne è testimone. Solo che, com’è ovvio, anche come editori oltre che come investitori e industriali, preferiscono giudicare che essere giudicati: si chiama establishment borghese modello europeo, una couche di cui un fenomenale pazzo e incandescente Berlusconi non ha mai veramente fatto parte". Nulla da aggiungere. 

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