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Lucio Caraccio, Medio Oriente: "In gioco c'è l'esistenza stessa dell'Italia"

Lucio Caracciolo

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Lucio Caracciolo traccia uno scenario geo-politico che fa tremare. In una intervista a L'Unità, il direttore di Limes, spiega che stiamo perdendo la guerra in Ucraina e che la crisi in Medio Oriente può compromettere la nostra stessa esistenza. 

"La stiamo perdendo perché tutto quello che sta accadendo intorno a noi va contro i nostri interessi e la nostra sicurezza. Mi riferisco in particolare alla guerra in Ucraina. Noi non siamo consapevoli di essere di fatto, anche se non di diritto, in guerra con la Russia, che ci considera, vedi la recente intervista dell’ambasciatore Paramonov, un paese nemico. E qui scatta un riflesso di natura parapsicologica che un po’ contraddistingue noi italiani", aggiunge l'esperto, "l'idea, o forse è meglio dire l’illusione, che noi siamo 'buoni' e che nessuno può avercela con noi. Che non abbiamo nemici. Ora l’ambasciatore di un paese in guerra, la Russia, ci dice apertamente che Mosca ci considera 'ostili', perché le armi con cui sparano contro i soldati russi sono anche italiane".

 

 

La previsione di Caracciolo è nerissima: "Temo che il tutto finirà con la distruzione dell’Ucraina più che con la vittoria della Russia. Avremo una diaspora degli ucraini e questo avrà ripercussioni anche in Italia. La Russia vorrebbe conquistare tutto il territorio sul mar Nero fino a Odessa. Questo potrebbe avvenire in più fasi. L’Ucraina, quando ebbe l’indipendenza, contava 51 milioni di abitanti, oggi ne ha 28. Sarà già tanto se l’Ucraina potrà rimanere un Paese candidato a entrare nella Ue".

Poi c'è il fronte mediterraneo-mediorientale. "Lì è in gioco strettamente la nostra esistenza", avverte Caracciolo. "Nel senso che l’Italia ha bisogno che i mari che la connettono agli oceani, e cioè il Mediterraneo e il Mar Rosso, siano aperti alla libera navigazione. Da molto tempo si assiste, non solamente nel Mar Rosso, a una competizione tra varie potenze per controllare questo mare, nel quale dopo la guerra in Ucraina sono penetrati in profondità anche i russi. I cinesi c’erano già". 

 

 

Il problema è che "gli attacchi dei Houthi e quant’altro, mettono in discussione il collegamento tra il Mediterraneo e l’Oceano indiano, cioè il Pacifico, il che significa il collegamento tra l’Italia e i grandi mercati asiatici ed estremo-orientali. Tutto questo è evidentemente molto pericoloso dal punto di vista della nostra sicurezza e anche da quello dell’economia per un paese che non ha materie prime e che ha necessità di esportare. L’Italia - non può continuare a non preoccuparsi delle sue frontiere, affidandosi totalmente agli altri. I russi sono in Cirenaica. I turchi in Libia e Tunisia. Cosa faremo, se la Russia costruirà una sua base a Tobruk, come ha già fatto in Siria?". 

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