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Strage a Mosca, Roberta Bruzzone: "Obiettivo ghiotto per i terroristi", dove possono colpire in Italia

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Dopo l'attentato a Mosca, la strage costata la vita ad almeno 143 e rivendicata dall'Isis, torna la grande paura per il terrorismo islamico, che sembravamo in parte avere scordato. E a riflettere su quelle che potrebbero essere le prossime degli islamisti, ecco Roberta Bruzzone, la celebre criminologa che viene interpellata dall'agenzia di stampa Dire.

"L'attentato rivendicato dall'Isis a Mosca ha risvegliato la paura del terrorismo che forse avevamo archiviato con le immagini del Bataclan di quasi 10 anni fa. Probabilmente pensavamo che i tempi si erano calmati con questi due grandi conflitti, ma adesso dobbiamo stare attenti perché i target principali sono tutti quei luoghi dove le persone vanno a divertirsi e a trascorrere delle ore in serenità, che potrebbero poi trasformarsi in una carneficina", premette la Bruzzone.

Anche in Italia è stato innalzato il livello di allarme, e la criminologa e psicologa forense ipotizza quali potrebbero rivelarsi i target dei terroristi. "In Italia il prossimo anno abbiamo il Giubileo ed è un obiettivo ghiotto per i terroristi che puntano ad attacchi che abbiano un grande impatto mediatico, per trasformare anche il gesto più banale in terrificante orrore. È indubbio che il contesto italiano in pieno Giubileo rappresenti una platea interessante - rimarca la Bruzzone perché mi sembra evidente che anche noi possiamo essere un obiettivo. L'Italia è sempre stata un po' a rischio, ma abbiamo ottimi operatori di intelligence". 

 

Il punto è che i terroristi colpiscono "dove meno te lo aspetti e agiscono in maniera subdola. Se sono riusciti a colpire Israele, figuriamoci cosa bolle in pentola. È bene alzare i livelli di allerta su tutti gli obiettivi sensibili: tutti quei luoghi che raccolgono molte persone. Ricordiamo bene l'attentato di Nizza che ha trasformato una delle più belle passeggiate di Europa in un bagno di sangue. Il terrorismo opera in questo modo: destare allarme sociale e trasformare la quotidianità in qualcosa di rischioso", conclude Roberta Bruzzone la sua inquietante disamina.

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