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Tiziano Ferro ancora contro la Maionchi, "mentire sull'omosessualità": Mara travolta?

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Continua la querelle fra Mara Maionchi e Tiziano Ferro. La produttrice discografica, intervistata da Francesca Fagnani durante l'ultima puntata di Belve, ha risposto a una domanda della giornalista che le chiedeva se qualcuno degli artisti che aveva lasciato non le fosse stato riconoscente. "Secondo me Tiziano Ferro non l'ha capito tanto. Perché non ha pensato che sia io che mio marito lo abbiamo aiutato a essere quello che alla fine in parte è. Ma non è importante, non è d’obbligo avere della riconoscenza". 

Il cantautore aveva prima risposto sui social ricordando molti momenti in cui aveva reso palese a tutti la sua riconoscenza verso la Maionchi e, subito dopo, ha condiviso un articolo nelle sue storie. Si tratta di un pezzo di Grazia Sambruna sul sito MowMag, ripostato dal 44enne di Latina con la scritta "Mic. Drop. Epocale".

Nell'articolo ci sono alcuni passaggi significativi in cui la giornalista spiega perché Ferro sarebbe legittimato a non provare particolare stima per la Maionchi e il marito: "Mara Maionchi dà dell’ingrato a Tiziano Ferro. Mara Maionchi è la discografica che lo ‘scoprì’ nel 2001 lanciando il primo disco del nostro, Rosso Relativo. Due le condizioni: dimagrire e non dire mai di essere gay. Altrimenti, niente contratto. Perché doveva essere un teen idol e non poteva permettersi chili di troppo e omosessualità".

 

Le pretese della discografica avrebbero trascinato Tiziano Ferro in un vortice di depressione e insoddisfazione, costretto a nascondere il suo vero essere davanti alle telecamere e ai fan: "Questo lo ha portato a essere, oltre che un prodotto musicale performantissimo, una persona infinitamente infelice giù dal palco. Con conseguenti problemi di alcolismo e autostima a professioniste. Oltre al sacro terrore, per dieci anni, di mangiarsi un piatto di carbonara in pace o di farsi vedere in giro con chi gli pareva. Avrebbe perso ogni cosa, altrimenti. Così ordinava Mara, l’adorabile nonnina con cui tuttə vorremmo giocare a burraco la sera".

 

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