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Vincenzo De Luca deride don Patriciello: "Pippo Baudo dell'area Nord"

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Una figuraccia istituzionale e umana, ma soprattutto un caso politico. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, l'uomo più potente del Pd nel Mezzogiorno, ha definito "il Pippo Baudo dell'area Nord" don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano unanimemente riconosciuto come un baluardo di legalità nella zona alle porte di Napoli tra le più degradate non solo della Campania, ma di tutta Italia. Un prete impegnato da sempre contro la camorra, svilito e deriso da chi, da presidente della Regione, avrebbe dovuto aiutare e sostenere in tutti questi anni lui e chi come lui lotta ogni giorno contro criminalità organizzata e abbandono di intere generazioni di residenti. Tanti esponenti di partito, soprattutto del centrodestra, hanno ovviamente criticato l'uscita del governatore. Non risulta, almeno per il momento, nessuna condanna dai democratici.

Don Patriciello, amareggiato, si dice "pugnalato a tradimento" da De Luca, che nelle scorse ore aveva utilizzato il parroco come arma di polemica politica contro il governo, tanto per cambiare. L'ex sindaco di Salerno aveva criticato i vip "scelti dalla premier Meloni per promuovere il premierato. Ho visto Pupo, Iva Zanicchi e anche un prete che chiamiamo Pippo Baudo dell'area nord di Napoli con relativa frangetta", riferndosi al giudizio positivo di don Maurizio sulla riforma studiata dalla maggioranza di centrodestra. 

 

 

 

"Caro Presidente, caro fratello Vincenzo De Luca, la sua ironia nei confronti di un povero prete dell'area nord di Napoli, la stessa della quale lei ebbe a dire: 'A Caivano lo Stato non c'è. Stop' mi ha tanto addolorato. Se era questo che voleva, c'è riuscito", è la risposta di don Patriciello sui social. 

 

 

 

"Non mi permetto - non ne sarei capace e non credo di averne il diritto - di risponderle per le rime. A che servirebbe? Le ferite vanno lenite - dice don Patriciello - non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione. Che dirle? Alle offese e alle minacce - larvate o meno - ci sono abituato da tempo. Non a caso, da due anni vivo sotto scorta. Un conto, però, è quando arrivano dai camorristi, ben altra cosa, invece, quando a pugnalarti a tradimento è una persona come lei. Fa niente. Offro al Signore anche questa mortificazione. Sono un prete, non dimentico mai che 'se il chicco di grano caduto in terra non muore, la spiga non nasce'. La saluto, Presidente. Penso che da domani bulli e camorristi inizieranno a prendermi in giro gridandomi alle spalle: 'Sta passando Pippo Baudo'. Dio benedica lei, la sua famiglia, la regione che amiamo". 

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