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Chef Rubio pestato: "Martellate, mattonate, 60 pugni mirati"

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"Ora e sempre lotta al terrorismo, al fascismo, alla mafia sionista e ai suprematisti ebraici che si sento intoccabili, ma che d’ora in poi non lo saranno più". Chef Rubio è ridotto male dopo la brutale aggressione, ma non molla un secondo lo smartphone per condivide sui social slogan anti-Israele, rivendicazioni d'orgoglio, foto e dettagli sulle sue condizioni di salute. 

Lo chef televisivo, al secolo Paolo Rubini, famoso da anni più per le posizioni da ultrà palestinese più che per i suoi programmi, ha denunciato di essere stato pestato fuori casa la scorsa notte da un manipolo di "terroristi ebrei sionisti". Su X ha diffuso le immagini (francamente impressionanti) del suo volto tumefatto e insanguinato. Quindi quelle in pronto soccorso.

"Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica", è la provocazione conclusiva sull'ex Twitter. La sua vicenda non è passata inosservata nella galassia dei filo-Gaza, come conferma la condivisione della notizia da parte di Quds News Network.

"Grazie ragazze, grazie ragazzi. Ai terroristi si sorride in faccia e si continua dritti fino alla liberazione della Palestina", è un altro dei messaggi post-pestaggio condivisi sui social da Rubio, con tanto di inquietante hashtag #dismantle_israel_now.

"Questo è quello che mi hanno fatto: mi hanno aspettato fuori casa e mi hanno massacrato di botte mentre ero fuori casa. Hanno bloccato il cancello elettrico, erano in cinque", aveva scritto nel primissimo messaggio lo chef romano: "Vergogna tutti. Il sionismo è mafia e i giornalisti sono i primi responsabili".

"Esprimo solidarietà a Chef Rubio vittima di una vile aggressione. Confido che le forze dell'ordine possano risalire agli autori. Tuttavia ritengo inaccettabili le parole del cuoco che accusa, 'gli ebrei sionisti' per quanto accaduto - è il commento di Alfredo Antoniozzi, vice-capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera -. Nemmeno la giusta rabbia per un'aggressione subita può giustificare tali parole che rischiano di generare discriminazioni e antisemitismo, cose di cui non abbiamo bisogno".
 

 

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