Beppe Sala tira dritto. Il sindaco di Milano non intende dimettersi, nonostante le indagini nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica che lo vedono coinvolto. Una notizia che non stupisce Vittorio Sgarbi. Dopo mesi di silenzio, il critico d'arte ed ex sottosegretario di Stato alla cultura decide di intervenire proprio sul caso esprimendo qualche perplessità. "Leggo, con poca sorpresa, le notizie su Milano e sui grandi affari attorno al mondo dell'edilizia - è l'inizio del suo post su X -. E ripenso alle reazioni scomposte del sindaco Sala contro di me quando mi sono opposto all'idea di demolire lo stadio di San Siro. Il tempo sarà galantuomo. Intanto rilevo un paradosso: si sradicano alberi da aree pubbliche per innalzare 'boschi verticali' di cemento".
E proprio il Bosco verticale è finito nel mirino delle toghe. A sollevare sospetti alcuni messaggi inviati dall'archistar Stefano Boeri al primo cittadino. Il contenuto: "Ciao Beppe. Scusa il disturbo su un tema che mi riguarda come prof. Davvero non avrei voluto farlo ma domani ho conferimento in Commissione Paesaggio dopo due bocciature su Progetto Bosco Verticale Porta Nuova. Ne ho parlato a lungo con Giancarlo, Mario e Malangone. Marinoni sta sbagliando nel chiederci variazioni che non c'entrano nelle competenze della commissione. E non solo con noi. Se insiste rischiano rottura e ricorso Tar e Catella che va sui giornali. Ho suggerito di spostare conferimento. Scusa, ultima cosa crearti problemi ma prendilo come warning per domani. Ciao". Segue uno scambio di messaggi che porterà poi i magistrati a indagare Sala.
Le ipotesi di reato sono due. La prima è di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone relativamente alla nomina del presidente della Commissione per il paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni. La seconda ipotesi di reato è proprio quella di induzione indebita a dare o a promettere utilità intorno al progetto del "Pirellino".