Antonio Scurati s'inventa il complotto sulla serie M: "Niente seguito, chissà perché…"

di Alberto Busaccalunedì 28 luglio 2025
Antonio Scurati

Antonio Scurati

2' di lettura

Scurati tira il sasso, ma poi nasconde la mano. Lascia intendere, ma non spiega. Fondamentalmente si limita a lamentarsi, cosa che alla fine fa abbastanza spesso. Qual è il problema, questa volta? Semplice: la serie tv su Mussolini, della quale non si sa ancora se si farà una seconda stagione. Questa incertezza ha fatto arrabbiare Scurati, autore del romanzo da cui è tratta la fiction, che l’altra sera, al Giffoni Film Festival, è esploso: «È abbastanza incredibile che una serie di questa bellezza, di questa potenza, non abbia ancora una seconda stagione». 

Sì, perché, ha aggiunto, «è altamente possibile che un seguito non ci sia». Eppure, ha spiegato, le prime otto puntate di “M. Il figlio del secolo” sono state un successo: «L’accoglienza critica all’estero, in Paesi molto esigenti come il Regno Unito, lo testimonia: al netto di qualsiasi polemica politica o ideologica, gridano tutti al capolavoro». Gran finale: «Bisogna chiedersi perché, ma io non voglio rivelare nessun retroscena». Non vuole rivelare retroscena, lo scrittore, ma con le sue parole sembra proprio evocare una sorta di “complottone” contro la serie tv. Chi è che non vuole la seconda stagione di “M.”? A chi darebbe fastidio? Non è chiaro, ma probabilmente c’entrano i soliti fascisti del centrodestra…

LA CENSURA
E infatti non è mancato anche un passaggio sulla censura, che colpirebbe Scurati in tutto quello che fa. C’è stato il famoso episodio del 25 aprile, con la sua partecipazione, poi annullata, al programma di Serena Bortone “Che Sarà”, in onda su Rai 3. Ma non è stato un caso isolato: «Ho subito forme di censura meno manifeste ma anche più gravi, che non sono diventate pubbliche. Adesso, se devo scrivere e parlare in tv, mi chiedo: “Lo dico o non lo dico?”. E quasi sempre lo dico». Anche se, ha concluso, «poi se arrivano lettere minatorie a casa, questo condiziona la mia vita». Ovviamente le lettere minatorie sono una cosa grave, e vanno perseguite. Ma la censura è un’altra cosa. E per fortuna Scurati, come ha spiegato lui stesso, alla fine dice sempre quello che vuole.

WIN-WIN
Come finirà questa storia? Naturalmente i casi sono due: -se la seconda stagione non si farà, sarà sostanzialmente per motivi economici (tanto si è parlato delle difficoltà di vendere all’estero le serie italiane). Scurati però potrà fare la vittima e continuare ad evocare censure. -se la seconda serie si farà, Scurati avrà giocato col solito schema: lamento-pubblicazione-incasso. O, detto, con altre parole: “chiagni e fotti“.

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