Giuseppe Cruciani è tornato a parlare del caso Ramy, il giovane morto dopo un inseguimento con i carabinieri in centro a Milano. "È uno schifo, è una vergogna. Volete la paralisi della polizia - l’editoriale alla Zanzara -. Quello volete: la paralisi. Oggi è una giornata grammatica, è una giornata triste per chi ama le forze dell'ordine e per chi ha a cuore la sicurezza dello Stato e per chi ha a cuore il fatto che le città italiane devono essere protette dai carabinieri, dalla polizia, dalla guardia di finanza. Insomma dalle forze dell'ordine. Perché la vicenda è sempre la stessa che è emblematica".
"La vicenda di Ramy, ricordate l'inseguimento di due ragazzi che è finito drammaticamente con la morte di uno dei due che stava dietro, appunto Ramy - ha proseguito Cruciani -. La cosa incredibile è che per un carabiniere è stata formalmente confermata l'accusa di omicidio stradale. Cioè siamo in un Paese in cui l'inseguimento a due signori per 8 chilometri, due signori che non si fermano allo stop, che non si fermano davanti a una gazzella dei carabinieri e che gettano nel panico il centro di Milano e che scappano velocemente a tutta velocità verso la periferia, questo inseguimento viene sanzionato. Un carabiniere non si può avvicinare troppo perché altrimenti rischia di urtare, di far cadere, di far morire una persona".
E infine: "Ragazzi c'è da dire solo una cosa: è uno schifo, è una vergogna. I carabinieri, secondo me, d'ora in poi non dovrebbero più inseguire nessuno. E fanno bene secondo me se decidono di fare così. Si verificherà l'effetto delle divise congelate".