La rivoluzione russa di sabato 24 giugno non può essere paragonata alle due rivoluzioni del Novecento, quella del 1905 e quella ben più famosa del 1917. La rivoluzione del 1905, che fu commentata da Lev Tolstoj, era la tragica conseguenza di una guerra sbagliata, quella russo-giapponese. Quella del 1917 esplose dopo quattro anni di una guerra mondiale, milioni di morti, e l’arrivo di Lenin, come un virus mortale, trasportato dal nemico tedesco in un treno blindato per far scoppiare la rivoluzione nell’Impero dei Romanov.
L’attuale rivoluzione russa non ha però nessun aspetto paragonabile alle precedenti. A partire dalla capitale, che all’epoca di Nicola II era San Pietroburgo, che nel 1917 aveva assunto il nome di Pietrogrado. L’obiettivo del 2023 è Mosca. Soprattutto Prigozhin non è paragonabile a Lenin e la sua decisione di arrestare la sua marcia su Mosca appare un ritorno al Medioevo russo, quando Mosca era davvero la capitale di un potere folle esercitato dal Cremlino.
NEMESI - Con l’ex cuoco diventato nemesi di Putin, la Russia scivola ancora una volta in una delle tante catastrofi di cui è costellata la sua lunga storia. L’avanzata e la ritirata dei mercenari ribelli, tuttavia, ha trasformato il dramma in farsa, confermando il fallimento dell’«operazione speciale» lanciata da Putin il 24 febbraio 2022. Così, oggi, il regime di Putin si è scoperto debole, fragile, finto, come quei villaggi di carta che venivano fatti vedere dai leccapiedi per compiacere le manie di grandezza di Caterina II. La rivoluzione di sabato ridimensiona il potere di Putin al Cremlino e mostra chiaramente il disastro di appaltare pezzi dello Stato a uomini di fiducia dello zar.
La Russia del 2023 appare un luogo del 1423, qualcosa di premoderno, dove non esiste un potere stabile, ma la legge del più forte, Putin assomiglia sempre più a un personaggio dei torbidi tempi dei vari Ivan prima della dinastia Romanov.
Oggi Putin, novello Ivan, per essere leader deve fare i conti con la legittimità democratica e si finge presidente, ma è debole. I suoi 24 anni di governo appaiono sempre più simili ai tempi violenti del medioevo russo. C’era una volta Ivan Vasil’evic detto il Terribile, primo principe di Moscovia a fregiarsi del titolo di zar. Oggi, invece, può arrivare un Prigozhin qualunque e, brutalmente, sostituirsi a Vladimir Vladimirovic Putin. Daniel Prinz von Buchau, così descrisse Ivan IV: «È tanto prono all’ira, che nel furore sbava come un destriero, e sembra impazzire: in tale stato rivolge l’ira anche contro estranei nei quali s’imbatte».
Putin, invece, ci ha stupito, fino ad ora, per la sua glaciale compostezza. A parte quest’aspetto caratteriale, Ivan IV e Putin hanno, invece, molte corrispondenze, da rintracciare negli stili di vita e di potere. Entrambi, ad esempio, hanno una guardia personale. La nuova guardia civile russa, infatti, alle dirette dipendenze del presidente, ha un precedente storico antichissimo nella opricnina.
Putin, quando gli si è presentato il problema della successione dopo due mandati da presidente (il 31 dicembre 1999 e dopo le elezioni del 2004), ha scelto per un mandato Dmitrij Medvedev, ma reggendo il potere da primo ministro, per poi riprendersi il Cremlino nel 2012. Questa vicenda ricorda l’episodio del tataro Semion Bekbulatovich lo “zar” fantoccio (per due anni) creato da Ivan.
OLIGARCHI - Altra corrispondenza: la lotta contro i Boiari di Ivan e la lotta di Putin contro gli oligarchi del petrolio. Quest’aspetto, forse, è quello che più ha caratterizzato l’ascesa di Putin, stimato dalla popolazione russa come il solo leader capace di liberare il Paese dagli odiatissimi oligarchi e, quindi, guarire la Russia dal complesso d’inferiorità nei confronti dell’Occidente. Altro elemento che unisce Il Terribile a Putin è la devozione alla Chiesa ortodossa. Per la setta dei Vecchi Credenti, il tempo di Ivan fu l’età dell’oro. Putin cita spesso nei suoi discorsi un importante filosofo religioso, Ivan Aleksandrovic Il’in. Oggi i cosiddetti eredi di Putin rischiano la vita e se sopravvive Prighozhin si vedrà un ex inverosimile cuoco diventare l’uomo più potente della Russia. L’erede al trono del Terribile fu ucciso dallo stesso zar, nel novembre 1581, quando in uno scatto d’ira gli forò il cranio con il suo bastone.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.