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La Cancellieri gelida con Fini: Taglierò tutte le scorte

Anna Maria Cancellieri

Gianfranco chiede di cambiare le regole e ridurre il numero di agenti, il ministro: "Ci sto lavorando". Task force anti-sprechi

Giulio Bucchi
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di Tommaso Montesano Gianfranco Fini chiede «pubblicamente» al ministro Cancellieri di «intervenire subito» sulla propria scorta? La titolare del Viminale si limita a prenderne atto: «Trovo molto bella questa volontà di rivedere, tutti insieme, alcune posizioni. Ci stiamo lavorando». Stop. Non una parola di più dopo la lettera a Repubblica con la quale il presidente della Camera, messo all'angolo dalla denuncia di Libero sull'alloggio della sua scorta per tutta l'estate in un hotel di Orbetello, ammette di godere di un «privilegio legale». Una risposta gelida figlia degli insulti del giorno prima indirizzati al ministro da Italo Bocchino, il braccio destro di Fini. Quegli epiteti - «inadeguata», «funzionario di provincia in pensione» - hanno lasciato il segno. «Toni che si potevano certamente evitare», filtra dal Viminale, a testimonianza dell'irritazione di Cancellieri verso la terza carica dello Stato. Al ministero non hanno alcuna intenzione di chiudere il caso. Intanto perché l'«approfondita relazione» chiesta sulla vicenda dallo stesso ministro al capo della Polizia, Antonio Manganelli, ancora deve vedere la luce. Il documento, partendo dalle modalità con le quali è stata organizzata la tutela del presidente della Camera, che Cancellieri dalle stesse colonne di Repubblica ha detto a chiare lettere di non condividere («sicuramente è uno spreco, probabilmente non isolato, da eliminare e soprattutto da non ripetere»), fornirà al ministro anche un quadro d'insieme sulla situazione generale. L'obiettivo del Viminale, infatti, è di evitare che in futuro ci siano altri “casi Fini”. Per questo Cancellieri si è messa subito al lavoro affidando al prefetto Bruno Frattasi, direttore dell'ufficio affari legislativi e relazioni parlamentari, il compito di studiare come rimodulare il servizio delle protezioni. La prima mossa sarà quella di affiancare a Frattasi un gruppo di lavoro, una vera e propria “task force”, incaricato di stilare una spending review delle tutele.  Leggi l'articolo integrale di Gianfranco Fini su Libero in edicola oggi, sabato 18 agosto

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