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La Fornero bastona gli esodatima chiude gli occhi sulla casta

Nessuna pietà per chi vorrebbe andare in pensione dopo 35 anni di lavoro. Invece per i gli onorevoli valgono i «diritti acquisiti»

Matteo Legnani
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di Giuliano Zulin Chissà se gli esodati hanno passato le vacanze in Costa Smeralda o alla fortezza di Bard in Valle d'Aosta, come Elsa Fornero... La ministra del Welfare ha potuto riposarsi, dopo gli errori commessi negli ultimi mesi, e dall'alto delle montagne valdostane è riuscita a dire: «Abbiamo salvato il Paese». Peccato che le riforme «storiche» che ha fatto approvare - lavoro e pensioni - non stiano in piedi. La prima, come hanno sostenuto gli esperti del settore, ha già creato numerose disdette di contratti. L'altra, quella previdenziale è addirittura peggio. Farà risparmiare miliardi, ma intanto ha creato gli esodati, una categoria frutto  di uno sbaglio di valutazione della  Fornero. Uno scherzo che ha gettato nella disperazione 350mila (ex) lavoratori e  messo in gravi difficoltà migliaia di aziende.    Fortunatamente la riforma contiene l'impegno di valutare entro il 2012 l'assetto di lungo termine del sistema pensionistico. L'analisi dovrà essere effettuata da una commissione, che tuttavia non è ancora stata costituita. Bene, c'è comunque la possibilità di intervenire per garantire quell'equità di cui tanto ha parlato Mario Monti nei mesi scorsi. Com'è possibile che un essere umano che ha sgobbato per 35 e più anni ora si veda trattare come un esodato, ovvero un reietto della società? Quando invece i politici  in carica potranno godere di due pensioni? Lor signori potranno godere infatti dell'assegno da parlamentare, più che legittimo, e di quello da professionista, che matureranno grazie ai contributi figurativi. Ovvero quelli pagati con i soldi degli italiani. Anche parecchi sindacalisti potranno godere di pensioni senza aver scucito un euro durante la loro attività.  Le somme che lo Stato ha speso per mantenere queste categorie di privilegiati ammontano a qualche miliardo di euro. Perché la Fornero non ha tagliato questi benefit? Si dirà: sono diritti acquisiti. Sì, ma anche le pensioni sono diritti acquisiti, eppure da gennaio è calata la mannaia sugli assegni di poco superiori ai mille euro. La ministra ha anche pianto in diretta tv mentre spiegava la sua riforma. A qualche centinaio di metri di distanza da Palazzo Chigi c'era invece gente che rideva, i deputati. La possibilità di portare a casa un doppio gruzzolo non è minimamente stata toccata. È comprensibile che i tecnici non abbiamo mai intenzione di tagliare la Casta, visto che sono proprio i voti di deputati e senatori che tengono in piedi questo governo. Tuttavia non è più tollerabile che i tagli vadano sempre a colpire i contribuenti onesti, impossibilitati a difendersi o a scappare dall'Italia, mentre invece i palazzi della politica - da Bolzano a Palermo passando per Roma - rimangano sempre intoccabili.  Se poi torniamo al capitolo pensioni, va ricordato che non sono soltanto gli esodati che pagano il conto per far bello Monti in Europa. Gli stessi professionisti - dagli avvocati agli ingegneri e architetti, dai veterinari ai ragionieri e consulenti del lavoro - stanno per subire una botta tremenda. Entro poche settimane le loro Casse dovranno adattarsi alle nuove regole imposte dalla Fornero.  In pratica aumenteranno i versamenti previdenziali e si allungheranno  i tempi per andare in pensione. Ad esempio la cassa previdenziale degli avvocati dovrebbe approvare un aumento della contribuzione a carico del singolo professionista fino al 14-15% nel 2013 e l'anticipazione dell'aumento della contribuzione integrativa che verrà inserita nella parcella. Così si garantiranno la pensione, ovvero lo stesso assegno di cui beneficerà anche un parlamentare che l'avvocato l'ha fatto invece solo a tempo perso.  

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