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Liste pulite, stop in CdM. Cancellieri: "Manca parere Commissione"

Il testo doveva approdare in Consiglio ma c'è un imprevisto. Bongiorno: "Non vanifichiamo tutti gli sforzi fatti"

Giulio Bucchi
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Stop al decreto sulle liste pulite: il testo, previsto nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri che si è riunito oggi al Senato per licenziare la nota di variazione al Bilancio non è stato preso in esame perché, ha spiegato il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, "non è ancora arrivato il parere della commissione Bilancio".  "Non so niente. Posso solo ricordare che ci stavamo occupando della sessione di Bilancio", ha detto Gilberto Pichetto Fratin, senatore Pdl componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama. Problemi di priorità, di tempistiche, ma forse pure di volontà: il decreto sull'incandidabilità dei condannati gravi ha creato non pochi attriti nella ormai ex maggioranza e secondo molti è stato uno dei punti decisivi nella rottura tra Pdl e premier Monti. Tra i parlamentari, comunque, è bagarre. Il senatore Pd Giovanni Legnini ha sollecitato la commissione Bilancio a esprimere il parere sul decreto: "Siamo consapevoli del lavoro che la commissione Bilancio ha svolto anche per la legge di Stabilità - spiega - ma è urgente che questo parere venga espresso nel più breve tempo possibile. Per questo ho sollecitato la commissione". Giulia Bongiorno ha auspicato che il decreto legislativo sia varato. "Non vanifichiamo tutti gli sforzi fatti fin ora", ha scritto su Twitter la presidente della commissione Giustizia della Camera. Fornire un altro succoso argomento a Beppe Grillo e agli anti-Casta, a poche settimane dal voto politico, più che un autogol sembra un'astuta azione di auto-sabotaggio.      

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