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Il Mattinale: "Il Corriere come la stampa della Corea del Nord"

Andrea Tempestini
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In estrema sintesi: Ferruccio de Bortoli come l'addetto stampa del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. E' il pensiero che emerge dalle pagine dell'ultimo Mattinale, il foglio del gruppo alla Camera di Forza Italia il cui ideatore e animatore è Renato Brunetta. Il titolo del capitolo riservato alla questione è piuttosto esplicito: "Il coro angelico della stampa nordcoreana indora il principino di Firenze e nasconde la realtà sotto un tappeto di fiori". Si scrive dei "petali di rose e violette" con cui la stampa sommerge "il Vate Fiorentino", ossia il premier Matteo Renzi. Un'evidenza sotto gli occhi di tutti: gran parte dei giornaloni, semplicemente, adora l'uomo da Pontassieve. I media, insomma, sono vittima del virus da ultima spiaggia, quello che ha spinto mezza Italia a ripetere ossessivamente che se Renzi fallisce, fallisce l'Italia. Pioggia di petali per Renzi dunque. E Il Mattinale attacca (in particolare il quotidiano di via Solferino diretto da De Bortoli). Malati di "inchinite" - Il Corriere della Sera, scrive l'house organ azzurro, "ormai è diventato una banda musicale di Pyongyang", capitale della Corea del Nord. Quindi un riferimento a Piero Ostellino, che oggi, mercoledì 1 aprile, ha scritto un commento fuori dal coro in cui ha attaccato i "falsi moralisti sulla pelle dei pensionati", ovvero Renzi e il suo governo. Peccato però, nota Il Mattinale, che a "a chi cerca di dire qualcosa di diverso capitano cose strane". Infatti l'articolo di Ostellino, pur in prima pagina, è finito "nella posizione degli articoli di costume, colonna di destra, pareri personali", e non - questo il sottinteso - la linea del giornale. Il punto, continua Il Mattinale, è che "Ostellino suona decisamente fuori tempo una musica di puro timbro liberale, soprattutto non soffre di inchinite nei confronti del neo-premier". E su un Corriere della Sera in stile-Pyongyang, chi canta fuori dal coro di Renzi, insomma, finisce in posizioni di retrovia. Chi si distingue... - Non solo Corriere, però. Il Mattinale si concentra anche su Repubblica, su cui "addirittura Ezio Mauro" interviene "a tessere l'elogio dello squinternato progetto di Senato alla Matteo". Ma che Repubblica sia partigiana non fa notizia. Qualche perplessità in più, semmai, sul "titolo epico" (copyright de Il Mattinale, ndr) de La Stampa: Senato, Renzi si gioca tutto. "Più che altro - continua il giornale di Brunetta - gioca con l'Italia e con la democrazia". E Il Messaggero? "Idem. Il fondo di Alessandro Campi, antico intellettuale di Fini, è un inno alla sana violenza del fiorentino". Stesso discorso per Il Sole 24 Ore, "ben lontano - scrive Il Mattinale - dai gridi allarmistici di un tempo", e che infatti "ignora il nuovo record dei disoccupati in Italia, il rischio di deflazione, e titola a tutta pagina stappando champagne: Piazza Affari al top in Europa". Tra gli innamorati di Matteo, anche Avvenire, La Nazione, Il Mattino. "Si distinguono dal coro oggi soltanto Libero e Il Fatto". Benvenuti a Pyongyang, Italia, al tempo del "Vate Fiorentino".

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