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Corriere della Sera e Repubblica celebrano il "funerale" di Forza Italia

Andrea Tempestini
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L'ultimo terremoto, l'addio di Paolo Bonaiuti, è un assist irrinunciabile per Corriere della Sera e Repubblica, che si sbrigano nel celebrare il "funerale" di Forza Italia. Per i due quotidiani, in buona sostanza, gli azzurri sono finiti, Silvio Berlusconi è spacciato. E per quanto i problemi del Cav, tra agibilità politica e faide interne siano sotto gli occhi di tutti, i numeri snocciolati dai vari sondaggi fotografano un'altra situazione: Forza Italia pur perdendo qualche voto, tiene. L'obiettivo del 20% è a portata di mano, e il leader assicura che si può arrivare al 24 per cento. Tutt'altro che morti, gli azzurri. Eppure non tutti la pensano così. "La fine di una storia" - Sul Corsera, nell'editoriale di prima pagina, Antonio Polito si chiede: "Ma che succede alla destra che non cambia?". Non ha dubbi, Polito: "Oggi che la vicenda cominciata nel 1994 si avvia alla conclusione, sempre più il ruolo storico che vi ha svolto Berlusconi sembra simile a quello che Tito ha impersonato per la Jugoslavia: appena uscito di scena il fondatore, (...) tutto è tornato al passato, conflitti e scontri e odi, fino alla dissoluzione della effimera creatura". Per il Corsera "in tutti questi anni non si è mai lavorato a costruire una cultura comune di centrodestra, un set di valori indipendenti delle persone che di volta in volta li incarnavano". Un requiem, in sostanza, quello recitato da da vai Solferino. "Una sola opposizione" - Su Repubblica i toni utilizzati non sono dissimili. Per i titoli "Forza Italia trema", e addirittura Berlusconi avrebbe "pregato" Bonaiuti di restare. Ma come la pensi il quotidiano di Ezio Mauro emerge con chiarezza nell'editoriale firmato da Ilvo Diamanti, che non ha dubbi: "Nelle urne la partita sarà a due". Alle Europee, dunque, il confronto sarà circoscritto a Pd e Movimento 5 Stelle, con buona pace dei numeri dei sondaggi che dipingono uno scenario ben differente. Per Diamanti, Forza Italia non esiste più: "Il voto - scrive - si concentrerà, dunque, sui due principali partiti che oggi occupano la scena politica. Il (post) Pd, unica maggioranza. E il M5S, unica forza di opposizione". Per Repubblica "così, non resta che Grillo. Insieme al M5S. L'unico oppositore e l'unica opposizione". Corsera e Repubblica celebrano il funerale degli azzurri. Loro non hanno dubbi. Loro.

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