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Europee 2014, da Gianni Vattimo a Sonia Alfano:i nomi di chi perde il posto a Strasburgo

Serena Cirini
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C'eravamo candidati. Dagli esponenti dell'Italia dei valori agli eletti tra le fila dei Verdi: ecco i nomi di chi sarà spazzato via dal prossimo turno delle elezioni europee, previsto per il prossimo 25 maggio. Dal 2009, anno delle ultime consultazioni per Strasburgo, lo scenario partitico della politica italiana è mutato drasticamente. Tanto che alcuni schieramenti si sono divisi, smembrati e frantumati in mille pezzi. È questo, per esempio, il caso dell'Idv: la lista che faceva capo ad Antonio Di Pietro. Se nel giugno di cinque anni fa, grazie a un exploit dell'8% ben ripartito nelle 5 circoscrizioni nazionali, l'ex magistrato era riuscito a piazzare in Europa ben 7 dei suoi candidati, oggi di quel gruppo non vi è neppure più traccia.  A fare il conto degli scomparsi, è un articolo del Fatto Quotidiano.  Cosa resta dell'Italia dei Valori - Tra le esclusioni più eclatanti, spicca quella di Gianni Vattimo. Dopo ben due legislature, pare proprio che al filosofo toccherà rimanere a casa. Svanito il progetto Idv, il pensatore torinese aveva tentato la strada di un'autocandidatura nel Movimento 5 Stelle ma i suoi sogni europei sono stati infranti dal sonoro rifiuto ricevuto da Beppe Grillo. La sorte non ha riservato una fine migliore a Sonia Alfano che, dopo aver realizzato l'obiettivo di creare la Commissione Antimafia a livello europeo, ha visto il suo nome scomparire dalle liste elettorali. L'unico sopravvissuto della vecchia compagine è Giommaria Uggias: l'ex sindaco di Olbia, rinviato a giudizio per peculato, porterà la bandiera dell'Italia dei Valori anche alle prossime elezioni. Riciclo in vista, per il campano Vincenzo Iovine che, balzato sul carro di Renzi, è stato candidato dal Pd nella circoscrizione Nord est.  E i Verdi? - A restare senza un posto a Strasburgo, sono anche i Verdi. Le liste di Green italia - Verdi europei, infatti, non sono state ammesse in tutte e cinque le circoscrizioni per un'irregolarità nella presentazione delle liste. il gruppo, che ha cambiato nome rispetto alle ultime consultazioni europee, avrebbe dovuto raccogliere tra le 30mila e le 35mila firme ma non lo ha fatto. Ora il partito ambientalista sta valutando di ricorrere alla Cassazione. Tuttavia, il rischio di rimanere esclusi sembra piuttosto elevato per alcuni esponenti storici dello schieramento come Angelo Bonelli, Marco Boato e l'ex vicepresidente della commissione antimafia Fabio Granata. 

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