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Da Ingroia a Monti, via Vendola ecco il governo di Bersaniche farà ridere l'Europa

Ignazio Stagno
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"Specialisti in ammucchiate. Since 1996". Potrebbe essere questo il nuovo claim elettorale di Pierluigi Bersani. E a guardare gli esiti del passato, Ulivo e Unione, non c'è da stare allegri. Il Pd è riuscito in un impresa non da poco: delapidare una vittoria netta che sembrava certa solo qualche settimana fa. Poi arrivano le cavallette che si sono divorate quel vantaggio che sotto le primarie teneva Pier in tabaccheria tutti i giorni per comprare un toscano all'aroma di vittoria. Ma boccata dopo boccata si è addormentato. E così Monti è salito in politica, Silvio si è rimesso in corsa a 300km orari e Ingroia ha fatto saltare il tavolo del Senato. Così Bersani che già si sentiva come Hollande e si vedeva a mangiare agnoletti dalle sue parti con Monsieur le President, ora ha paura. Anzi terrore. Da solo non ce la fa. Come fare allora?  Tutti insieme - Semplice: mettiamoli tutti insieme, avrà pensato Pier nelle notti insonni di Bettola. Non sa nememno fingere, così i bluff e i giochini sotto il tavolo sono saltati fuori nel giro di poche ore. Ha quasi siglato un accordo con il Prof per avere un sostegno nel dopo-voto, si tiene stretto Vendola, e in silenzio prova a dare gli ordini ad Ingroia a colpi di "desisti, desisti, desisti". Tutti i personaggi del grand ebluff sanno portare la sceneggiata fino in fondo. Ma pensano di avere di fronte un pubblico ingenuo. Il blocco finge di unirsi in un fronte anti-Cav e intanto prende in giro gli stessi elettori. Se voti Monti te lo ritrovi con Bersani al governo. Se voti Bersani te lo ritrovi con il Prof in consiglio dei Ministri, se voti Vendola ti becchi Nichi, Prof e Pier in un colpo solo. A questo punto ci sono i delusi. Quelli che vogliono fare i big ma hanno bisogno di una stampella per rafforzare le ossa. Ingroia è uno di questi. E dopo aver fatto il gradasso sputtanando il Pd sulla richiesta per ritirare le liste per il Senato per non rompere le uova nel paniere a Bersani, ora l'ex pm che fa? Semplice anche in questo caso: smentisce se stesso. "Accordo per il Senato? Beh possiamo parlarne". In politica tutto ha un prezzo. E se Ingroia fa l'assist a Bersani, il segretario dovrà sdebitarsi una volta arrivato a palazzo Chigi. Risultato? Un bel governone con Pd, Sel, Rivoluzione Civile, Udc, Scelta Civica e Fli. Una bella ammucchiata. Old style. Questa volta chi sarà il giuda a far crollare il castello di sabbia nel giro di pochi mesi? Vendola che si arrabbia con il ministro Monti? O il Prof che tirerà le orecchie al ministro Fassina? O ancora Ingroia perchè si è stufato e vuole tornare in Guatemala? Una cosa è certa se questo sarà il grande cocktail di governo per non far vincere Silvio, puntate gli orologi dalla mezzanotte del 25 febbraio e contate quante ore durerà il nuovo esecutivo. In Europa lo sanno. Ma non lo dicono. 

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