Senato, Ncd: "Il testo della riforma così com'è non lo votiamo"
Resta alta la tensione sulla riforma del Senato. Ad un passo dall'accordo potrebbe saltare tutto. La Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama è tornata al lavoro questa mattina per concludere l'esame del disegno di legge Boschi sulle riforme, atteso - stando al calendario - in Aula oggi pomeriggio verso le 16.30. Secondo le ultime indiscrezioni da palazzo Madama, il testo oggi non approderà in Aula. A mettere in discussione il calendario c'è l'ostruzionismo del M5S e di Sel e la nuova grana scoppiata con Forza Italia sulla composizione delle liste. A lanciare l'allarme è stato Roberto Calderoli: "Sulla base dell'andamento dei lavori, dubito che si vada in Aula alle 16.30" ha affermato il co-relatore del ddl. Il nodo, spiega, resta il fatto che "l'elezione indiretta deve essere vera e non fatta a tavolino". Più probabile che alla fine il testo approdi in Aula lunedì prossimo. Il nodo da sciogliere - La formula contestata non è la modifica dell'articolo 34 del testo: le modalità delle liste tra cui i consiglieri regionali devono scegliere tra consiglieri regionali e sindaci. Il capogruppo di Fi Paolo Romani, fanno sapere fonti della Commissione, avrebbe chiesto modifiche all'emendamento. Calderoli e il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti, stanno cercando di trovare una soluzione di mediazione. Il malumore è diffuso. Asse Ncd-Forza Italia - Oltre alle critiche di Forza Italia, arrivano adesso quelle di Ncd: "E' un pasticcio costituzionale, se il testo rimane così è difficile votarlo", ha avvisato il senatore centrista Andrea Augello, precisando che nell'emendamento Finocchiaro, sul Senato di secondo grado, "si rischia di creare un vincolo ai consiglieri regionali che saranno predeterminati" nella scelta dei futuri senatori "in base alle percentuali" di proporzionalità che, nella pratica, favoriranno i partiti maggiori e renderanno quasi impossibile l'elezione dei 'piccoli' nel nuovo Senato. Insomma nonostante i vertici e gli accordi raggiunti in queste settimane, le regole per l'elezione del nuovo Senato mettono a rischio il testo delle riforme. La strada per tenere blindato il patto del Nazareno resta ancora lunga...