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Giancarlo Galan dopo l'ok all'arresto: "Sono incazzato, sapete benissimo con chi"

Andrea Tempestini
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In fretta e furia, nel nome del "cappio", alla Camera il partito della manetta ha dato il via libera alla richiesta d'arresto per Giancarlo Galan, finito nei guai per l'inchiesta Mose. Poco dopo l'ex governatore del Veneto è uscito dall'ospedale d'Este, dove era ricoverato da una decina di giorni per una brutta caduta che gli è costata la rottura di una gamba (poi, ad aggravare il quadro, anche una tromboflebite). In carrozzina, ma combattivo. "Sono incazzato e sapete benissimo così". Questo l'unico commento di Galan, breve e tagliente, che punta il dito contro qualcuno. Resta da capire contro chi, perché Forza Italia, il suo partito, si è schierato compatto con lui, votando contro la richiesta d'arresto. Anche Ncd si è espresso contro la custodia cautelare. L'ipotesi - Dopo la battuta, Galan è salito su un'ambulanza che si è allontanata, forse verso la sua abitazione di Cinto Euganeo. Il voto sul suo arresto, con scrutinio segreto, si è concluso con 395 sì, 138 no e due astensioni. I legali dell'azzurro hanno fatto sapere che avanzeranno la richiesta per i domiciliari. Prima del voto, il capogruppo di FI, Renato Brunetta, aveva presentato nella Conferenza dei capigruppo la richiesta di far slittare il voto, richiesta respinta. Galan, dunque, è "incazzato". Per comprendere con chi - ammesso che non si tratti di chi, al contrario, semplicemente ha votato per il suo arresto - si può ipotizzare che la stizza del deputato sia dovuta anche a chi, tra i "partiti amici", forse non ha fatto tutto il possibile per far slittare un voto fortemente voluto da Pd, M5s e Laura Boldrini, un voto che è arrivato in tempo record.

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