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Gb: Ncd Veneto Autonomo, nel Regno Unito lezione democrazia

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Venezia, 19 set. - (Adnkronos) - "La prima cosa da annotare, indubbiamente, è la lezione di democrazia che il Regno Unito ha fornito al mondo intero. Andando oltre a forme avanzate di autonomia che erano state già raggiunte, il popolo scozzese ha ottenuto dal governo centrale britannico di potersi esprimere liberamente (e, si noti, hanno votato solo i residenti in Scozia, mica tutti i cittadini britannici) se voleva creare uno stato indipendente separato dall'Unione". Lo afferma il consigliere regionale Veneto Sandro Sandri, vicecapogruppo del Ncd Veneto Autonomo, commentando i risultati del referensum scozzese. "C'è stata una accesa campagna referendaria, accesa ma pacifica, dove i fautori del sì e del no hanno potuto liberamente portare a tutti i cittadini le proprie idee. Ed i cittadini hanno risposto, visto che 97% di loro si sono iscritti per votare. Il voto è stato a favore del no, quindi la Scozia resterà a far parte dell'Unione. Questa, a mio parere, si chiama 'democrazia', cioè 'governo del popolo'. - aggiunge Sandri - In un Paese, il Regno Unito, dove nessuno ha lamentato un 'attentato alla unità nazionale', e dove nessun militante separatista è stato indagato o arrestato per avere espresso le proprie idee. E nessun membro del governo britannico ha paventato l'ipotesi di sciogliere il Parlamento Scozzese se avesse organizzato il referendum". "Annotiamo per inciso altre due cose, - prosegue il consigliere venento - che dimostrano ancora di più il livello di democrazia del Regno Unito. Alla Scozia era stato concesso, grazie al processo autonomista e devolutivo innescato già da molti anni, di approvare una propria Legge referendaria (Referendum Bill), sulla base della quale si è tenuto il suddetto referendum. Inoltre, i costi del referendum (stimati intorno a 13 milioni di sterline, quindi circa 17 milioni di euro) sono pagati dal Parlamento Scozzese". "Infine, con buona pace di coloro che si scateneranno a dire che adesso non cambierà più nulla, ricordo che i tre principali partiti del Regno Unito, e lo stesso premier Cameron, hanno dichiarato e sottoscritto una dichiarazione nella quale si impegnano a dare alla Scozia nuovi ed allargati poteri in termini di autonomia". "Le differenze con la situazione in questo Paese sono talmente lapalissiane che qualsiasi cittadino dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere se si possa veramente parlare di democrazia in Italia. Dove una legge regionale che prevede di organizzare una consultazione referendaria non solo sull'indipendenza, ma su una più sfumata autonomia viene impugnata dal governo centrale; - prosegue ancora Sandri - dove militanti che esprimono, magari con metodi goliardici, idee separatiste vengono indagati ed arrestati. Dove ministri del governo centrale vengono in Veneto ad insegnare ai veneti che il governo ha fatto bene ad impugnare queste leggi regionali. Dove, - dice ancora - all'interno dello stesso Consiglio, i cosiddetti 'Democratici' e frange centraliste di Forza Italia di fatto agiscono antidemocraticamente e votano contro il principio sacrosanto di lasciare la parola al popolo. E chiedono a gran voce al governo lo scioglimento del Consiglio Regionale del Veneto nel caso in cui il referendum venisse comunque organizzato. Ecco, questa è la democrazia in Italia, questi sono i democratici italiani". "Io, pur non essendo un militante indipendentista, sono un militante per la democrazia, quella vera, quella che vuole lasciare la parola al popolo ed accetta il responso del voto popolare. Quindi, da parte mia - conclude Sandri - accetto la volontà espressa dal popolo scozzese, ma ancor più mi batterò affinché il popolo veneto possa in ogni caso esprimersi, allo scopo di accettare anche il risultato del referendum veneto, qualunque esso sia".

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