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Rimborsi, i grillini che non rinunciano ai soldi

Lucia Esposito
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Il terremoto dentro il Movimento Cinque Stelle non accenna a placarsi. Sotto accusa i deputati che non rispettano la regola di rendicontare le spese: una regola la cui violazione comporta l'espulsione dal Movimento. Il Corriere della Sera pubblica un'inchiesta sul numero di grillini che rinunciano ai rimborsi. Un'inchiesta che si basa sui dati ufficiali   della Camera dei deputati dello scorso anno. "Da questi si ricava che dal 15 marzo al 31 dicembre 2013 le somme complessivamente spettanti a vario titolo ai 106 (allora) deputati del M5S sono ammontate a 19 milioni 395.218 euro e 26 centesimi. Mentre quelle effettivamente erogate sono state pari a 18 milioni 912.552 euro e 46 centesimi. La differenza è di soli 305.581 euro e 29 centesimi: sono i soldi a cui gli onorevoli grillini hanno volontariamente rinunciato", si legge sul Corriere.  Lo stipendio - I deputati Cinque Stelle intascano solo il 2500 euro netti al mese dell'indennità che ammonta a 5246 e 54 centesimi. I restanti 2746,54  vengono destinati a un fondo di garanzia per i finanziamenti alle piccole imprese.  Il paradosso - Secondo i calcoli del Corriere, lo scorso anno gli onorevoli grillini "non hanno ritirato l'8,2 per cento delle spese di viaggio, il 5,6 per cento di quelle telefoniche e appena lo 0,94 per cento della famosa quota di 3.690 euro che spetta a ogni deputato per il cosiddetto «esercizio del mandato»: meglio conosciuta come il contributo per il portaborse". Questo è il quadro di quello che è successo nel 2013, per quanto riguarda il 2014 le rendicontazio mensili dicono che si è perfettamente in linea con quelle dello sscorso anno.  "Nel mese di novembre appena terminato sono risultate pari a 27.930 euro e 58 centesimi per tutti i deputati del gruppo. Ovvero il 5 per cento delle somme teoricamente «rinunciabili». In media, 268 euro a testa anche se non tutti hanno poi rinunciato". Sono 31 i deputati che non hanno ancora ritirato l'indennità di ufficio:  23.098,98 euro il risparmio, chi ha snobbato il rimborso delle spese telefoniche e delle spese di viaggio (solo 4 onorevoli) ha fatto risparmiarei 400 e 4.431,60 euro. Ma c'è un paradosso di cui gli stessi grillini sono vittime: la burocrazia, in particolare un rimpallo tra Ministero dell'Economia e il Consiglio di Stato, tiene bloccati gli stipendi destinati al fondo per le imprese. 

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