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Matteo Salvini come Silvio Berlusconi: la sinistra ha bisogno di un nemico

Lucia Esposito
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Matteo Salvini cerca di fare il suo lavoro: la campagna elettorale in vista dell'importante appuntamento delle elezioni regionali. Un appuntamento che sarà un importantissimo test elettorale per la Lega. Eppure al leader del Carroccio impediscono di parlare, di muoversi, di tenere comizi. Ad ogni appuntamento una contestazione. Dal mese di novembre scorso a Bologna, quando gli fu impedito di entrare in un campo rom fino ad oggi quando a Massa durante il comizio di Salvini i centri sociali e la variegata galassia di sinistra lo hanno contestato, è intervenuta la polizia e ci sono stati scontri pesantissimi. Odio continuo - Ma perché Salvini è cosi odiato? I sondaggi continuano a darlo in ascesa, le elezioni in Trentino Alto Adige sono stato un successo, ma evidentemente le frange della sinistra hanno bisogno di un nemico. Per anni il bersaglio è stato Silvio Berlusconi, adesso nel mirino c'è Salvini. Attaccato, aggredito, minacciato. Esattamente come accadeva al Cavaliere qualche anno fa. Gli vogliono impedire di fare campagna elettorale, gli rendono impossibile esprimere il proprio pensiero. Ma come spesso accade in questi casi l'effetto che si ottiene è l'opposto di quello che si desidera perché ieri le immagini agghiaccianti dei manifestanti al comizio di Salvini hanno monopolizzato la giornata. 

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