Mafia capitale, il sottosegretario all'agricoltura Giuseppe Castiglione (Ncd) indagato dalla procura di Catania
C'è anche un esponente del governo di Matteo Renzi nell'inchiesta su Mafia Capitale. A finire nel registro degli indagati da parte della procura di Catania è stato Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura del Nuovo Centrodestra. Come anticipato dal quotidiano La Sicilia, Castiglione è indagato per turbativa d'asta sull'appalto per la gestione del Cara di Mineo, il centro coinvolto nell'inchiesta del sistema mafioso romano nel quale secondo l'accusa aveva un ruolo apicale l'ex capo di gabinetto di Walter Veltroni, Luca Odevaine. Sul caso indagano autonomamente le procure di Roma e Catania. Nei registri di quella siciliana è comparso il nome del sottosegretario renziano: "È una vicenda assurda - ha commentato Castiglione - non ne so nulla". La notizia riportata dal quotidiano siciliano ha trovato riscontro nel decreto di perquisizione svolto dai carabinieri catanesi lo scorso giovedì 28 maggio, quando i militari hanno acquisito tutti gli apparecchi informatici e i supporti digitali. Le carte - Nelle sette pagine del decreto di perquisizione, emesso dal procuratore Giovanni Salvi e dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogno, c'è l'informazione di garanzia della quale il sottosegretario si è detto all'oscuro con l'elenco di sei indagati. Oltre al nome di Castiglione, c'è Giovanni Ferrera, direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza; Paolo Ragusa, presidente della cooperativa Sol. Colatino; Luca Odevaine, consulente del presidente del Consorzio; i sindaci del comune di Mineo, Anna Aloisi, e Vizzini, Marco Aurelio Sinastra. L'ipotesi della Procura è che gli indagati: "turbavano le gare di appalto per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l'affidamento e prevedevano gare idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto del 2014". La reazione - Castiglione era stato già informato mesi fa di essere indagato nell'inchiesta Mafia Capitale, anche in quell'occasione con le stesse modalità: "Si ripete la stessa storia di sei mesi fa - ha detto - apprendo dalla stampa di essere indagato ma io non ne so nulla. Tutta questa vicenda è semplicemente assurda. Ma di cosa stiamo parlando? - si chiede - Feci una gara in piena emergenza. Quando l'ex ministro Maroni mi chiamò per l'emergenza immigrati chiamai Odevaine. In quel momento ero il direttore della Polizia provinciale in carica a Roma, una persona autorevole, cosa avrei dovuto fare?".