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Forza Italia, Renato Brunetta: "Paolo Romani chi? Si dimetta lui, la mia linea è quella di Berlusconi"

Giulio Bucchi
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"Paolo Romani chi?". Usa l'ironia, Renato Brunetta, per sfuggire alle accuse che da più parti, soprattutto dentro Forza Italia, gli stanno piovendo addosso. Intervistato da Repubblica, il capogruppo azzurro alla Camera spiega la strategia seguita sul voto per il giudice costituzionale che ha visto l'accordo tra Pd e M5S, con il partito di Silvio Berlusconi improvvisamente tagliato fuori da tutti i giochi. Proprio Romani, capogruppo al Senato, è stato molto duro al riguardo, aprendo il processo a Brunetta: "Romani non lo conosco - scherza ancora Brunetta, che poi si fa molto serio -. Renzi fin dall'inizio puntava all'accordo con i cinquestelle. Erano i grillini, però, a non volerlo. Con la vicenda Boschi hanno trovato la foglietta di fico, per dire: Sigliamo l'intesa, ma il giorno dopo nascondiamolo sotto una mozione di sfiducia, così il nostro mondo non grida all'inciucio". Di sicuro, però, Brunetta non cambia linea: "Continuerò con l'opposizione durissima. Sempre di più", quella stessa opposizione durissima che ha fatto infuriare Renzi in aula, in un vivacissimo scontro diretto. Molti ora dentro Forza Italia vorrebbero un passo indietro, Giovanni Toti chiede una linea politica chiara "altrimenti è impossibile andare avanti". "Seguo la linea di Berlusconi" - L'ex ministro Brunetta tira dritto: "Il consiglio nazionale del 4 agosto approvò un documento di Berlusconi: Unità del centrodestra, nessun Nazareno né compromissioni. Questa è la linea di Berlusconi, confermata a cena con Salvini e Meloni. È la linea di FI e questo io faccio". "Romani? Si dimetta lui" - Dunque, quello fuori linea "è Romani, non io. Non vuole infierire sul governo" e il consiglio velenoso che dà al capogruppo al Senato è "riflettere sulla linea, trarre le conseguenze e fare autonomamente un passo indietro". Per il resto, tutti i capogruppo "sono pro tempore. Io sarò capogruppo fino al 2018. Dopo di allora si vedrà". Fino a quella data, però, Brunetta guiderà il gioco dei deputati forzisti. E a Rosato secondo cui non si può trattare con lui perché non può garantire per il gruppo, risponde con una risata grassa: "Ah ah ah... Rosato è un ragazzotto un po' di provincia".

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