Forza Italia, spunta un nome: "Si è inventato tutto lui". La clamorosa accusa a un big di Berlusconi
È uno dei nomi storici del centrodestra italiano. Ex Msi, ex An, ex Pdl, ora resta uno dei colonnelli di Forza Italia anche se, apparentemente, un po' più in disparte. Altero Matteoli era l'uomo che doveva ricucire lo strappo tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Per ora, ha fallito e forse per questo nella sua intervista al Tempo svela qualche retroscena saliente, di quelli che fanno capire come girano le cose nei dintorni del Cavaliere. "Silvio ha sbagliato, ma da solo" - Innanzitutto, "Berlusconi ha sbagliato, ma ha sbagliato lui". Insomma, nessun cattivo consigliere, nessuna donna (da leggere Francesca Pascale) a traviarlo. "Credo che il leader abbia fatto una scelta conseguente al comportamento di Salvini e della Meloni, quindi tutte le attenuanti possibili però i leader devono avere la forza anche di superare certe cose e andare alla ricerca di ciò che è meglio". Tradito dai suoi alleati, dunque, più che dal Cerchio magico vero o presunto. "Una invenzione di Tajani" - Anche se un nome dal pasticcio romano di Forza Italia Matteoli lo tira fuori ed è pesante: lo scontro interno agli azzurri di cui tanto si è scritto tra "asse del Nord" (pro-Meloni) e "asse del Sud" (pro-Marchini) "è un'invenzione che ha un nome e un cognome: Antonio Tajani", cioè l'uomo più potente di Forza Italia a Strasburgo e con un peso non da poco nella Capitale. "La verità è che per una combinazione si sono trovati Romani, Toti d'accordo, come me, sul fatto di tenere insieme la coalizione, mentre Tajani voleva una scelta diversa. Attenzione, Tajani non voleva nemmeno Bertolaso, ma Alfio Marchini. Tra i due litiganti, Berlusconi ha picchiato nel mezzo". Risultato: ognuno per la sua strada, con un centrodestra polverizzato e una candidatura, quella di Bertolaso, data per perdente non solo dai sondaggi: "Non è in discussione l'uomo - spiega Matteoli -. Conosco bene Guido, lo stimo molto. Ma da solo ha poche possibilità. Detto ciò sono un uomo di partito. Darò una mano. Speriamo che avvenga una specie di miracolo. Anche se io, si sa, sono poco credente...". Niente scissione, ma... - E dentro Forza Italia avverrà un'altra scissione? "Tutto pensiamo, anche chi come me e Toti ha criticato la mancata unità, tranne che una scissione. In tutta questa vicenda c'è un fatto positivo: il comitato di presidenza è stato un incontro vero. Ci siamo confrontati con vivacità. Sa, non accade spesso in Forza Italia".