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Berlusconi: "Se vado in galerà sarà rivoluzione"

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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  L'offensiva giudiziaria contro Silvio Berlusconi ha raggiunto un'intensità mai vista prima. E il Cavaliere lo sa, tanto che in un'intervista a Panorama ha spiegato che "corre voce che nel palazzo di Giustizia di Milano si parli di una operazione Craxi 2". Secondo l'ex premier "non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia ai fidi di lotta politica". La richiesta d'arresto - Nel mirino di Berlusconi (e viceversa) c'è la magistratura. Il timore del leader del Pdl è che la procura di Napoli emetta una richiesta d'arresto (che dovrebbe poi essere votata dal Parlamento) per la presunta compravendita di parlamentari di cui ha riferito ai giudici l'ex senatore Sergio De Gregorio. La procura partenopea, da par suo, ha negato che siano state emesse richieste d'arresto, ma ciò non toglie che per Berlusconi la minaccia resti concreta. E il Cavaliere ha le idee chiare su come potrebbe reagire il popolo: "Mi vogliono sbattere in galera? Ci devono solo provare. Si scatenerà la rivoluzione", avrebbe giurato Berlusconi a chi lo è andato a trovare all'ospedale San Raffaele di Milano. "Offeso e indignato" - Il Cavaliere è sicuro: la rivolta, in caso di arresto, partirebbe dal popolo. "Il Pd - ha aggiunto - non può minacciare con il tintinnar di manette il leader della seconda forza politica in Parlamento. Non è ammissibile". Ma il Cav non molla, tiene duro, anche se ritiene la situazione assurda e lo ha spiegato anche ai giudici di Milano, con i quali si sarebbe sfogato: "Il buon senso vorrebbe che io fossi altrove, a rappresentare gli interessi di 9 milioni di elettori. Invece sono qui, da cittadino offeso e indignato per una sentenza di primo grado che può essere considerata solo costruita espressamente contro di me perché capovolge la realtà, offende il buon senso e cancella il diritto".  

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