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Governo, ecco i ministri di Letta

Franceschini, Idem, Bonino, Cancellieri, Saccomanni, Alfano, Lorenzin

Tutti i nomi della squadra di governo: Cancellieri alla Giustizia, Orlando alla Difesa, Lorenzin alla Sanità, Giovannini al Lavoro. A Quagliariello le Riforme Costituzionali

Andrea Tempestini
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di Andrea Tempestini @antempestini A due mesi e due giorni dalle elezioni, dopo l'interminabile caccia all'impossibile maggioranza di Pier Luigi Bersani, nasce un governo. Finite le trattative, superati i veti, gli ostacoli, le resistenze. Al timone c'è Enrico Letta, il premier che ha sciolto la riserva, e che giurerà domenica mattina alle 11.30 al salone delle feste del Quirinale. Gli occhi di tutti, però, ora sono puntati sulla lista dei ministri. Il presidente del Consiglio, dopo aver limato la squadra sotto la regia di Giorgio Napolitano e dopo aver consultato a più riprese gli schieramenti che compongono quello che ha chiamato il "governo di servizio", ha sistemato, casella per casella, ogni dicastero. Presentando la rosa governativa, Letta ha sottolineato la "soddisfazione" per un governo ad altissima presenza femminile e che abbassa drasticamente l'età media di quelli che lo hanno preceduto. Tutti i "silurati" da Letta Leggi l'approfondimento Chi brucia chi - Confermate le indiscrezioni delle ultime ore sugli Interni e sul ruolo di vicepremier: entrambe le poltrone vanno ad Angelino Alfano, che ora lascerà la segreteria del Pdl. Alla Giustizia ci va Anna Maria Cancellieri, che nel governo tecnico era al Viminale. Uno dei nodi più difficili da sciogliere era quello relativo all'Economia: il dicastero più pesante, nonostante i veti di Silvio Berlusconi, lo strappa Fabrizio Saccomanni (il dg di Bankitalia "brucia" la concorrenza di Giuliano Amato e di Renato Brunetta). Agli Esteri c'è una sorpresa maturata nelle ultime ore: Emma Bonino, la radicale che nei giorni della corsa al Colle risultava essere prima tra le preferenze degli italiani (e che nella corsa alla Farnesina ha "trombato" Massimo D'Alema). "Molte donne. Siamo giovani e preparati" Le parole di Enrico Letta: L'approfondimento Con portafoglio - Alla Difesa ci va il montiano Mario Mauro (ciellino, ex Pdl, "strappista" nel segno di Monti), mentre a un altro dicastero "pesante", quello dello Sviluppo Economico, ecco Flavio Zanonato (Pd, ex sindaco di Padova). Come previsto, alle Infrastrutture ci sarà l'azzurro Maurizio Lupi e alle Politiche Agricole l'altrettanto azzurra Nunzia De Girolamo. Il dicastero per l'Ambiente lo strappa Andrea Orlando, giovane turco del Pd, mentre il dicastero delle Politiche Sociali viene affidato al presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Quindi l'Istruzione, dove figura Maria Chiara Carrozza, rettore dimissionario della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e molto vicina a Giuliano Amato. Al ministero del Turismo Massimo Bray (Pd) e alla Salute - anche in questo caso vengono confermate le anticipazioni - c'è l'azzurra Beatrice Lorenzin. Il ritratto / 1: Cecile Kyenge Il ritratto / 2: Fabrizio Saccomanni L'uomo che apprezzava Monti Il ritratto / 3: Josefa Idem Senza portafoglio - Tra i ministri senza portafoglio, agli Affari Europei, nella squadra di Enrico Letta figura Enzo Moavero (confermato allo stesso dicastero che occupava nel governo Monti). Nella squadra anche Graziano Delrio, il renziano e presidente dell'Anci, che si prende gli Affari Regionali e le Autonomie. Il ministro per la Coesione Territoriale sarà Carlo Tirgilia (Pd, professore all'Università di Firenze),  mentre Dario Franceschini è ministro per i Rapporti con il Parlamento. Altra poltrona importante è quella che ha strappato Gaetano Quaglieriello: rumors confermati, a lui il dicastero delle Riforme Costituzionali, uno dei teorici centri nevralgici della nascente legislatura. Tra le nomine a sorpresa quella di Josefa Idem, la campionessa olimpica passata al Pd, che si aggiudica il ministero delle Pari Opportunità, dello Sport e delle Politiche Giovanili. C'è anche il primo ministro nero nella storia della Repubblica, la democratica Cecilie Kyenge, a cui va l'Integrazione. Infine Giampiero D'Alia alla Pubblica amministrazione e alla Semplificazione (lui ex casiniano e vicepresidente vicario di Scelta Civica).

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