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Pdl, Alfano è il "vaso di coccio": non può alzare la voce con il governo

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Possibile l'ingresso di Fitto nella squadra dei coordinatori. Ma il Cav rinvierà la riorganizzazione del partito a quando il suo quadro giudiziario sarà più chiaro

Matteo Legnani
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Tornato a Roma da Arcore, dove ha visto Daniela Santanchè e il sindaco "formattatore" Alessandro Cattaneo, Silvio Berlusconi vedrà questa sera a Palazzo Grazioli i vertici del Pdl per fare il punto sul partito dopo la batosta beccata alle elezioni amministrative. L'unica decisione operativa potrebbe essere quella di azzerare le cariche locali (i vari coordinamenti regionali, provinciali e cittadini) al fine di tagliare le spese (anche per le sedi) e risparmiare. Ma è possibile che il Cav metta mano anche al "quadro" dei coordinatori, affiancando ai due esistenti un terzo nome, che potrebbe essere quello dell'ex ministro e governatore della Puglia Raffaele Fitto. Assai probabile, invece, che Berlusconi scelga di rimandare a quando il quadro giudiziario sui processi in cui è imputato sia più chiaro. Anche perchè in molti, nel Pdl, vedono nell'attuale segretario Angelino Alfano il "vaso di coccio" ai vertici del partito. Essendo anche vicepremier e ministro dell'Interno, sostiene un big azzurro, Alfano penalizzerebbe gli azzurri in termini di visibilità e di critica alle scelte del governo, anche rispetto al segretario Pd Guglielmo Epifani che può permettersi di alzare di più la voce contro l'esecutivo, non facendovi personalmente parte. ma mettere mano alla posizione di Alfano nel partito potrebbe avere ripercussioni sul governo, cosa che il Cav vorrebbe assolutamente evitare, almeno fino a quando non sia più chiaro il suo personale quadro giudiziario.  

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